Circa 300 tra emendamenti e ordini del giorno presentati da maggioranza e opposizione. La delibera sul nuovo stadio della Roma prosegue il suo cammino in consiglio comunale di Roma, tra entusiasmi, polemiche e qualche frizione. L’obiettivo è approvarla lunedì, o comunque prima di Natale come spiega il coordinatore della maggioranza Pd Fabrizio Panecaldo. Il quale tuttavia non risparmia un appunto al sindaco di Roma Ignazio Marino che, interpellato sull’altalenante raggiungimento del numero legale in Aula, afferma: “Mandate i tifosi della Roma a sollecitare i consiglieri in modo che partecipino”.
“Raccolgo l’invito del sindaco ai tifosi non per sollecitare i consiglieri – commenta Panecaldo -, ma per venire a festeggiare insieme con chi lavora per il bene comune. Lunedì i tifosi della Roma potranno venire a festeggiare in Assemblea capitolina”. Più tardi, il sindaco, interpellato sulla questione, chiarisce: “Vorrei che questa discussione coinvolgesse tutta la nostra comunità diventando così un importante momento di democrazia, di trasparenza e perché no anche una festa. L’assemblea capitolina in questi giorni sta lavorando intensamente – aggiunge -, e in piena autonomia, a questo progetto sotto la guida del Presidente Valeria Baglio. Sono sicuro che con il contributo dei consiglieri di maggioranza e di opposizione a breve raggiungeremo questo obiettivo”. Ma la polemica si è già innescata anche con l’opposizione. “Un sindaco che si appella alla curva dello stadio per fare pressing sulla sua latitante maggioranza è un politico patetico e disperato”, tuona il senatore di Area Popolare Ncd-Udc Andrea Augello. Gli uffici della presidenza, intanto, avranno tempo fino a lunedì per valutare l’ammissibilità di odg ed emendamenti alla delibera, pasta in giunta a settembre, che sancisce l’utilità pubblica dello stadio. Panecaldo si dice certo che “a Natale i tifosi romanisti avranno sotto l’albero non ancora lo stadio ma sicuramente un passaggio complesso come la pubblica utilità”.
E anche la presidente dell’Aula Valeria Baglio è su questa linea: “Ci siamo dati come obiettivo quello di portare a termine la discussione entro l’anno”. Ma le critiche, stavolta nel merito del provvedimento, non mancano, sia nella maggioranza, sia nell’opposizione. “Sulle opere complementari di mobilità c’è buio assoluto, neppure uno straccio di piano di fattibilità”, dice il consigliere radicale Riccardo Magi (Lista Marino). Dario Rossin di Forza Italia annuncia di aver presentato ben 140 emendamenti al provvedimento e spiega: “L’amore per la propria squadra e per il calcio non vengano strumentalizzato per speculazioni che con la pubblica utilità hanno poco da spartire”. Se, comunque, l’ok arriverà nei prossimi giorni “il presidente Pallotta mi ha assicurato che sarà in grado di presentare il progetto definitivo in poche settimane e arrivare alla posa della prima pietra nella primavera del 2015”, assicura Marino. Dopo il voto dell’Aula Giulio Cesare, in realtà, l’iter dello stadio non è terminato: il progetto deva passare nella conferenza decisoria in Regione Lazio.
“Sullo stadio della Roma a Tor di Valle ho forti perplessità, soprattutto per il tema della mobilità – è l’opinione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Lista civica Marino -. Almeno 30mila tifosi dovrebbero essere in condizioni di arrivare al futuro stadio viaggiando su ferro. Ma sulle opere complementari di mobilità c’è buio assoluto, neppure uno straccio di piano di fattibilità. Ancora. Al contrario di altri capitali europee del calcio, al contrario anche di Milano, a Roma lo stadio non sarà effettivamente di proprietà della Roma e la società dovrà pagare un affitto annuale. Probabilmente si arriverà a votare lunedì la delibera sulla pubblica utilità del progetto. Forse non la voterò, ma da parte mia mai farei mancare il numero legale”.
“Pallotta – ha detto infine il sindaco Marino – era molto preoccupato e l’ho dovuto in più occasioni rassicurare per i ritardi del voto dell’assemblea capitolina, che deve prendersi il tempo opportuno per una decisione storica in Italia. E’ giusto che l’assemble capitolina si prenda il tempo che ritiene necessario per questa decisione. Il presidente Pallotta mi ha assicurato che, se il voto arriverà entro i prossimi giorni, ritiene di poter essere in grado di presentare il progetto definitivo nell’arco di poche settimane e arrivare alla posa della prima pietra nella primavera del 2015. Pallotta ha una forte determinazione ad arrivare a far giocare la Roma nel nuovo stadio entro il 2017. Io credo che questo sarebbe un bel traguardo non solo per la squadra, ma per una città che rinasce e che dimostra che invece che fare opere incompiute fa opere compiute in tempi certi”.