L’Atletico batte il Real con 400 milioni di fatturato in meno, ma nel 2014 tutti i ricavi extra assorbiti dagli ingaggi

A differenza della netta sconfitta inflitta sul campo, col 4-0 del Vicente Calderon che riapre la lotta a tre nella Liga, le distanze economiche tra l’Atletico Madrid e il Real Madrid restano abissali. I colchoneros hanno chiuso l’esercizio 2013/14 con un utile di 1,6 milioni, segnando un nuovo record per ciò che riguarda il fatturato, poco sotto i 170 milioni di euro. La stagione che ha visto Diego Simeone e i suoi uomini assoluti protagonisti nelle tre competizioni a cui hanno preso parte (Liga vinta, Champions sfumata solo in finale e Copa del Rey in semifinale) porta dunque i suoi frutti anche sul piano finanziario, con l’Atletico che consolida la propria posizione quale terza forza del calcio spagnolo, alle spalle delle inarrivabili Real Madrid e Barcellona.

Il fatturato dell’Atletico Madrid al maggio 2014 è di 169,9 milioni di euro, circa 50 milioni in più rispetto alla stagione precedente, ma lontanissimo dal giro d’affari del Real che nel 2014, incluse le plusvalenze, ha superato i 600 milioni. Quasi tutte le voci legate ai ricavi dell’Atletico presentano un aumento esponenziale, ma nessuna quanto quella sui ricavi da competizioni internazionali. La spettacolare campagna dei biancorossi fino alla finale di Champions League persa ai supplementari col Real Madrid ha portato 56,7 milioni nelle casse dell’Atletico. Un balzo non indifferente rispetto ai 7,3 milioni della stagione passata, così come quello registrato alla voce ricavi commerciali, passati da 24,6 milioni a 30,2 milioni. In leggero aumento anche i ricavi da gare (30 milioni, uno in più rispetto all’esercizio precedente) e dai media (45,9 milioni, 0,3 milioni in più), mentre il computo degli altri ricavi scende a 7 milioni rispetto ai 13,4 del 2013.

I cinquanta milioni in più di fatturato si “compensano” però con i quasi cinquanta milioni di costi del personale in più rispetto all’esercizio precedente. Se nel 2013 l’Atletico aveva segnato un’inversione di tendenza, diminuendo gli ingaggi di circa dieci milioni, nel 2014 sfonda il tetto dei cento milioni complessivi e chiude a quota 112,9 milioni. Il totale dei costi operativi è di 150 milioni e anche in questo caso si tratta di un record (negativo) per i colchoners, che negli ultimi cinque anni soltanto una volta hanno superato la soglia dei cento milioni (100,7 nel 2012). Il rapporto tra costo del personale e fatturato al netto delle plusvalenze resta però conforme alle regole del Fair Play Finanziario.

Nonostante i passi in avanti fatti nell’ultimo anno, il problema principale per il club madrileno resta il debito verso il Fisco. Sebbene la maggior parte delle entrate sia stata utilizzata per coprire il debito fiscale, la mannaia che continua a gravare sulle casse dell’Atletico è di 158 milioni complessivi, di cui 39,1 a breve termine, 89,5 a lungo termine e 29,4 per imposte differite. In aumento rispetto all’esercizio precedente i debiti verso il personale, che ammontano a 79,7 milioni di euro, incremento dovuto con ogni probabilità ai premi che dovranno essere versati ai giocatori per la vittoria della Liga e il raggiungimento della finale di Champions League.

  • Giorgio |

    Daniele, non capisco il tuo intervento. Nel merito (ma probabilmente non lo comprendi nemmeno tu) e nella sistematica: collocare una critica alla Juventus in un articolo che pone un confronto tra Atletico e Real Madrid, sottolinea come per molti il club campione d’Italia rappresenti un’ossessione.
    Saluti.

  • Daniele |

    Vorrei far notare una cosa ai sostenitori della gestione della Juventus. Il club bianconero ha 165 milioni di costi operativi a fronte di circa 280 milioni di euro di ricavi al netto delle plusvalenze.
    L’atletico Madrid ha 150 milioni di costi operativi a fronte però di circa 100 milioni di ricavi in meno, perchè bellinazzo non lo f anotare anche nei suoi interventi televisivi? ignifica che nella gestione della Juventus ci sono soldi spesi male , tanti soldi

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