Uefa ed Eca rinnovano il Memorandum di Intesa fino al 31 maggio 2022. Il prolungamento dell’accordo è stato annunciato nel corso della 14ª assemblea generale dell’ECA. La partnership iniziata nel 2008, proseguirà dunque per altri sette anni, includendo il ciclo 2018-21 delle competizioni Uefa per club e l’Europeo del 2020. A partire dalla prossima riunione dell’Esecutivo Uefa, inoltre, parteciperanno due rappresentanti dell’ECA come membri non votanti.
“Sono davvero felice per il prolungamento della partnership con l’ECA fino al 2022 – ha dichiarato il presidente Uefa, Michel Platini -. Ho sempre pensato che la Uefa dovesse lavorare insieme alle federazioni nazionali e ai club per trovare le idee e le soluzioni migliori per il calcio europeo. Mi auguro che la nostra collaborazione si mantenga fruttuosa in futuro per garantire che i nostri interessi collettivi vengano promossi e protetti. Voglio anche ringraziare il presidente dell’ECA, Kalle Rummenigge, per gli sforzi profusi durante i molti anni di collaborazione. E’ stato un piacere lavorare con lui”. Lo stesso Rummenigge ha commentato in termini entusiastici il nuovo accordo: “La ratifica del secondo accordo con la Uefa nel 2012 ha rappresentato un momento storico – il commento di Rummenigge – Ha testimoniato la compattezza dell’ECA, la nostra volontà di far crescere e migliorare il calcio di club e ci ha resi un partner di primo piano della Uefa.Il terzo Memorandum di Intesa rappresenta l’inizio di una nuova era, una cooperazione a lungo termine con la Uefa alla stregua di quella con la Fifa. Con entrambi gli organi di governo abbiamo intrapreso discussioni aperte ed oneste, anche se non sempre facili, sulla necessità di un calendario internazionale stabile e sull’aumento dei benefit ai club per la concessione dei giocatori alle squadre nazionali partecipanti a Europei e Mondiali”.
In occasione delle fasi finali dell’Europeo 2020, i benefit finanziari per le squadre di club verranno calcolati in percentuale sul totale dei ricavi lordi. Ai club spetterà una cifra pari all’8% dei proventi televisivi, commerciali e dal botteghino, con un minimo fissato a 200 milioni di euro, 50 milioni in più rispetto a quanto previsto per i club in occasione dell’Europeo 2016. Cambiano anche i parametri di distribuzione dei ricavi per le squadre partecipanti alla competizioni Uefa. Per le prossime tre stagioni 1,25 miliardi andranno alle squadre partecipanti alla Champions League, mentre le squadre militanti in Europa League prenderanno 380 milioni di euro. I resto verrà destinato ad un pacchetto di solidarietà per il calcio europeo e ai costi di organizzazione delle competizioni UEFA. Aumentano sensibilmente i pagamenti di solidarietà rispetto al triennio precedente, così come i pagamenti proporzionali ai club in Europa League.