La Real Federacion Española de Futbol (RFEF), al termine della riunione della giunta direttiva, ha annunciato la sospensione a tempo indefinito delle competizioni a partire dal 16 maggio. Una decisione, quella presa dalla federcalcio spagnola, in contrasto con il regio decreto-legge riguardo alla cessione collettiva dei diritti televisivi, approvato lo scorso 30 aprile. La federazione giustifica la propria decisione come una reazione ad un comportamento “irrispettoso” da parte del governo e per “la mancanza di risoluzione di tutte le questioni che hanno motivato negli scorsi mesi le interruzioni delle attività in tutte le competizioni in diciassette federazioni regionali, che interessano oltre 600.000 atleti, 30.000 partite e 15.000 enti calcistici amatoriali”.
Il regio decreto-legge approvato la scorsa settimana prevede la distribuzione del 92% dei proventi dallo sfruttamento dei diritti audiovisivi tra le squadre professionistiche. Il 90% di questa cifra andrà alle squadre partecipanti alla Primera division, mentre il restante 10% sarà destinato alle squadre della Segunda. L’8% dei ricavi totali verrà inoltre suddiviso così: il 3,5% per le squadre retrocesse in Segunda, l’1% alla LFP, il 2% alla RFEF e l’1,5% per sportivi di alto livello e calciatori non professionisti (calciatori della Segunda B e donne). Con la collettivizzazione della cessione dei diritti tv, i club spagnoli puntano ad aumentare i ricavi complessivi a un miliardo di euro, a fronte degli attuali 750 milioni.
“In cambio della nostra collaborazione e del nostro aiuto disinteressato, abbiamo ricevuto come risposta l’espropriazione tramite decreto legge di alcuni diritti fondamentali, tra gli altri quello della proprietà dei diritti audiovisivi. Il governo utilizza i soldi privati del calcio per le politiche sportive e per altre attività al di fuori del calcio”, accusa la RFEF in una nota pubblicata a tal proposito. “Si sono inoltre aggiudicati il ruolo di garanti dei club per i debiti fiscali e per la sicurezza sociale”, prosegue il comunicato.
La Asociacion de Futbolistas Españoles (AFE) ha informato infine della propria decisione di proclamare uno sciopero a tempo indeterminato per il prossimo 16 e 17 maggio. Contestualmente, hanno manifestato la propria intenzione di non partecipare alle competizioni in causa anche i rappresentanti della classe arbitrale e degli allenatori, così come le Federazioni regionali, rendendo impossibile lo svolgimento delle prossime giornate di campionato.