L’azionariato popolare diventa una realtà per la prima volta nella storia del calcio professionistico italiano. l’US Ancona 1905, squadra militante nel campionato di Lega Pro, è infatti divenuta di proprietà dei tifosi. Sosteniamolancona e Andrea Marinelli, Presidente e socio di riferimento del club dorico, hanno sottoscritto la lettera d’intesa che disciplina gli impegni e il percorso per il passaggio della gestione e della proprietà della società ai tifosi. Sosteniamolancona è il supporters trust dell’Ancona e socio fondatore di Supporters in Campo, un’iniziativa di supporters e gruppi di supporters che promuovono la diffusione di modelli sostenibili di proprietà e gestione (governance) delle società sportive e delle istituzioni sportive, attraverso la partecipazione dei supporters nei processi decisionali e nella proprietà delle società e delle istituzioni.
Quello dell’Ancona è il primo esempio di questo genere nel calcio professionistico, ma non nello sport italiano. Di recente è toccata la stessa alla gloriosa squadra di basket di Treviso, costretta a ripartire dopo il disimpegno della famiglia Benetton. Il Consorzio Universo Treviso, nato nel 2012 col tentativo di mantenere il posto di massima serie che fu dell’appena scomparsa Benetton, è riuscito a raggruppare sessantasei aziende e ad attirare uno sponsor come De’ Longhi, pur non avendo ottenuto il placet di Lega e Fip per l’ammissione in massima serie. Al consorzio hanno aderito imprenditori locali, ex giocatori e tifosi.
Pur non rientrando nei canoni dell’azionariato popolare, sempre il campionato di Lega Pro ha visto protagonista una società sorretta da un progetto costituito da oltre trecento consociati. Il Südtirol ha lanciato nel 2009 il programma “Vision 2015”, con l’obiettivo di una scalata verso la Serie B entro il 2015 e della costruzione di un nuovo stadio. Obiettivi soltanto sfiorati, dato che il massimo risultato raggiunto dagli altoatesini in questo lasso di tempo è stata una finale playoff al termine della stagione 2013/14. Il progetto ha comunque portato di più di trecento soci ad investire nel Südtirol, che intanto prosegue la sua avventura tra i professionisti.
In Lega Pro il primo esempio di azionariato popolare nel calcio italiano: l’Ancona passa ai suoi tifosi
L’azionariato popolare diventa una realtà per la prima volta nella storia del calcio professionistico italiano. l’US Ancona 1905, squadra militante nel campionato di Lega Pro, è infatti divenuta di proprietà dei tifosi. Sosteniamolancona e Andrea Marinelli, Presidente e socio di riferimento del club dorico, hanno sottoscritto la lettera d’intesa che disciplina gli impegni e il percorso per il passaggio della gestione e della proprietà della società ai tifosi. Sosteniamolancona è il supporters trust dell’Ancona e socio fondatore di Supporters in Campo, un’iniziativa di supporters e gruppi di supporters che promuovono la diffusione di modelli sostenibili di proprietà e gestione (governance) delle società sportive e delle istituzioni sportive, attraverso la partecipazione dei supporters nei processi decisionali e nella proprietà delle società e delle istituzioni.
Quello dell’Ancona è il primo esempio di questo genere nel calcio professionistico, ma non nello sport italiano. Di recente è toccata la stessa alla gloriosa squadra di basket di Treviso, costretta a ripartire dopo il disimpegno della famiglia Benetton. Il Consorzio Universo Treviso, nato nel 2012 col tentativo di mantenere il posto di massima serie che fu dell’appena scomparsa Benetton, è riuscito a raggruppare sessantasei aziende e ad attirare uno sponsor come De’ Longhi, pur non avendo ottenuto il placet di Lega e Fip per l’ammissione in massima serie. Al consorzio hanno aderito imprenditori locali, ex giocatori e tifosi.
Pur non rientrando nei canoni dell’azionariato popolare, sempre il campionato di Lega Pro ha visto protagonista una società sorretta da un progetto costituito da oltre trecento consociati. Il Südtirol ha lanciato nel 2009 il programma “Vision 2015”, con l’obiettivo di una scalata verso la Serie B entro il 2015 e della costruzione di un nuovo stadio. Obiettivi soltanto sfiorati, dato che il massimo risultato raggiunto dagli altoatesini in questo lasso di tempo è stata una finale playoff al termine della stagione 2013/14. Il progetto ha comunque portato di più di trecento soci ad investire nel Südtirol, che intanto prosegue la sua avventura tra i professionisti.