Una nuova casa pronta per il Chelsea. Il club londinese sta progettando l’espansione dello stadio di Stamford Bridge, la cui capienza verrà aumentata dagli attuali 41 mila posti a circa 60 mila. È stato lo stesso club di Roman Abramovich ad aver annunciato ufficialmente l’avvio di uno studio per l’ampliamento dell’impianto dove gioca la squadra di José Mourinho, al momento la nona per capienza in tutta l’Inghilterra, dietro anche a stadi come lo Stadium of Light di Sunderland e il Villa Park di Birmingham, stadio che ospita le partite casalinghe dell’Aston Villa.
Ricavi da stadio da aumentare. Quella di un impianto più capiente è una necessità legata ad aumentare i ricavi dal botteghino, per portare il Chelsea allo stesso livello delle altre big della Premier League e della Champions League. Portare la capienza a sessantamila posti garantirebbe un sicuro incremento degli incassi derivanti dalle partite: nel 2014 i Blues hanno ottenuto circa 85 milioni di ricavi dalle partite, risultando essere il sesto miglior club europeo per quel che riguarda questa voce. Un risultato praticamente impossibile da migliorare, mantenendo la capienza limitata a 41mila posti.
Soluzione provvisoria: Wembley o Twickenham. I lavori di ampliamento di Stamford Bridge sono previsti nel giro di tre anni, un periodo di tempo nel quale il Chelsea dovrà cercare uno stadio provvisorio. Lo stesso club aveva inoltre cercato una soluzione alternativa alla ristrutturazione dell’impianto attuale, vagliando l’ipotesi di un trasloco in un altro stadio. Nessuna delle reali possibilità è stata però considerata adeguata, dunque si procederà con i lavori e con un trasloco provvisorio: le opzioni prese in esame per il momento sono il Wembley Stadium e Twickenham.