Dunqne la Figc ha scelto di ripristinare il blocco dei ripescaggi a partire dalla stagione 2016-2017. La decisione presa a maggioranza ha visto il voto contrario dei rappresentanti di Aic (Assocalciatori), Aiac (Assoallenatori) e Lega Pro. “E’ la cosa più importante che è stata decisa oggi, ci sarà un meccanismo riduttivo del format dei campionati che sarà in automatico. Prima c’era, ma è sempre stato prorogato”», ha evidenziato il presidente della Figc, Carlo Tavecchio. Il consiglio ha inoltre approvato a maggioranza (con voto contrario della Lega Pro) i criteri e le procedure di ripescaggio nei campionati per la stagione 2015-2016. “Non abbiamo toccato niente, perché non si modificano le norme in corso d’opera e soprattutto al 26 giugno”, ha aggiunto il numero uno della Figc. Gli attuali parametri privilegiano la tradizione sportiva e il bacino di utenza.
Tassa di rispescaggio. L’unica novità è rappresentata dall’introduzione di una tassa di ammissione ai ripescaggi: le società dovranno versare alla Figc un contributo straordinario di 5 milioni per la serie A, 1 milione per la serie B, 500mila per la Lega Pro e 300mila euro per la serie D. “Questi provvedimenti partiranno da questa stagione – ha precisato Tavecchio – e si stabilirà nel prossimo consiglio come ripartire questi introiti”.
Inoltre, per Tavecchio, al momento “non è possibile escludere” uno slittamento dei campionati di Serie B e Lega Pro a causa dei possibili ritardi derivanti dall’inchiesta sportiva che investirà la procura federale dopo l’avvio delle indagini a Catania e Catanzaro.
Confisca dei beni e pene più severe. La Federcalcio poi sosterrà la richiesta, avanzata dal presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, di confisca dei beni nei confronti dei soggetti colpevoli dei reati di frode sportiva, nonchè la proposta sempre di Abodi di inserire lo stesso reato di frode sportiva e la raccolta illecita di scommesse sportive nell’ambito del decreto legislativo 231/2001 che disciplina la responsabilità giuridica delle società. Ferma restando la difficoltà di rettificare le regole sui ripescaggi “in corso d’opera”, sarebbe stato forse opportunto prendere in considerazione, tra i criteri di ripescaggio, alla luce dei rovesci che hanno interessato il Parma e che rischiano di travolgere molti club che versano in situazioni di oggettiva difficoltà economica, anche elementi relativi alla regolarità posizione contabile e finanziaria delle società da riammettere ai campionati.
Sull’onda dell’ennesimo scandalo, che stavolta ruota attorno al Catania, il Consiglio ha aperto la strada per pene più dure da comminare a chi commette illecito sportivo, fino alla radiazione nei casi di responsabilità diretta di frode sportiva. L’organismo federale presenterà alla prossima riunione una modifica normativa tesa all’inasprimento delle sanzioni nei confronti dei tesserati. La volontà è quella di aumentare tutti i minimi edittali (compresa l’omessa denuncia sia in caso di scommesse che di illecito sportivo) fino alla radiazione nei casi di responsabilità diretta. “Con una proposta secca di radiazione non avremo più titubanze e non ci saranno più compromessi – ha sottolineato Tavecchio – Siamo intervenuti anche sulla mancata comunicazione del reato inasprendo la pena che passa da qualche mese ad anni di squalifica”. L’esatta entità delle sanzioni “sarà oggetto di un approfondimento da parte dei nostri uffici legali e sarà comunicata al prossimo consiglio federale. L’indirizzo però è di fatto individuato”. Le modifiche alle norme, precisano in Figc, non avranno ad oggetto eventuali processi sportivi legati alle inchieste in corso ma riguarderanno solo i futuri casi di illecito.
Riforme. La parola d’ordine rimane, per ora, concertazione. “Nell’ultimo consiglio federale abbiamo chiesto una proroga per le riforme fino al 14 agosto, ma credo di avere solo il mese di luglio a disposizione. Se la Figc non riuscirà a trovare la quadra entro quella data non chiederò una proroga e cercherò di risolvere con un metodo diverso dalla concertazione il tema delle riforme», ha detto ancora Tavecchio facendo riferimento all’eventuale ricorso all’intervento del Coni e alla nomina di un commissario ad acta per varare la riforma dei campionati.