Infront diventa ufficialmente cinese. Ieri infatti, superando alcuni ostacoli burocratici posti dall’Antitrust di Pechino, è avvenuto il closing dell’operazione che ha portato Dalian Wanda, uno dei gruppi leader in Cina e oggi il maggior investitore cinese all’estero (più di Wahaha, colosso delle bevande, e di Alibaba, sito specializzata nel commercio elettronico), ad acquisire la maggioranza di Infront Sports & Media, la più importante società di sports marketing al mondo. Le azioni sono state vendute dal fondo di private equity europeo Bridgepoint ad un valore di circa 1,05 miliardi din euro (1,2 miliardi di dollari).
La rilevanza dell’acquisizione, anche per il mercato italiano, si spiega con la “forza” del Dalian Wanda Group, fondato nel 1988 e attualmente impegnato su quattro versanti: dalle proprietà commerciali, alla cultura & turismo, dall’e-commerce ai grandi magazzini. Nel 2014, la società ha raggiunto un fatturato di 39,4 miliardi di dollari. L’azienda gestisce 113 Wanda Plazas, 73 alberghi (tra cui 68 hotel a cinque stelle), 6.600 cinema e 99 grandi magazzini in tutta la nazione. Guardando al futuro, entro il 2020 Wanda mira a trasformarsi in una corporation multinazionale con asset complessivi per 200 miliardi di dollari un fatturato annuo di 100 miliardi e un utile netto di 10 miliardi. Risultati che potranno essere agevolati dalle sinergie da sviluppare con Infront nel cui board entreranno alcuni rappresentanti della proprietà cinese (Lincoln Zhang, Wanda Cultural Industry Group President, subentrerà con il ruolo di Presidente del Cda, mebntre Jack Q Gao, Wanda Group Vice President & Ceo, International Investments and Business Developments, rivestirà il ruolo di Vice Presidente del Cda). Confermate invece le competenze di Philippe Blatter e del presidente di Infront Italy Marco Bogarelli, artefici della crescita della società con sede a Zurigo, diventata in questi anni numero uno negli sport invernali e con un ruolo di primo piano nel calcio e negli sport estivi, con partnership di lunga durata con 160 rights holder e un centinaio di sponsor e agenzie media, con un portafoglio di 4.000 giornate evento sportive di alto livello in tutto il mondo ogni anno.
«Wanda – spiega Bogarelli – è soprattutto un partner industriale e ha scelto Infront per focalizzare lo sviluppo futuro del suo core business, real estate e valorizzazione dello sport-entertainment, sull’asse Europa-Asia». Si è parlato molto, ad esempio, in questi mesi di un possibile interesse di Wanda per una partnership con il Milan e più in generale per la costruzione e l’ammodernamento di impianti spotivi e stadi nella Penisola. «In questa prospettiva – aggiunge Bogarelli – l’esperienza di Wanda potrebbe rivelarsi fondamentale e ci guarderemo attorno in cerca di opportunità. Ma è cruciale che l’Italia, come accaduto per Inghilterra e Germania, ospitino un grande evento in modo da far affluire anche capitali pubblici per accelerare gli investimenti». Il Mondiale 2026, dopo tutto, è dietro l’angolo.
(Dal Sole 24 Ore dell’8 luglio 2015)