L’Associazione Italiana Arbitri avrà uno sponsor per le prossime due stagioni, emulando quanto fatto negli scorsi anni dai colleghi inglesi. L’accordo tra l’Aia e Eurovita Assicurazioni non è il primo contratto di questo tipo stipulato da una associazione arbitrale a livello calcistico, a conferma di una sempre più marcata autonomia e di un bisogno di raccogliere nuovi introiti, soprattutto dopo i tagli dell’ultima stagione. Una strada già percorsa dal Professional Game Match Officials Board, ovvero l’associazione professionistica degli arbitri inglesi, che ha già visto altre forme di emulazione anche in Germania, seppur diverse nella sostanza.
Nel 2001, gli arbitri inglesi videro riconosciuto il loro status di professionisti, riuniti tutti sotto l’egida del PGMOB, ovvero il Professional Game Mathc Officials Board. L’associazione arbitrale, un organo esterno alla FA e alla Premier League, ha provveduto alla propria sopravvivenza con i soldi provenienti dagli sponsor: fino alla stagione 2010/11 gli arbitri inglesi sono stati sponsorizzati da Air Asia, per poi passare nella stagione successiva a Tune Group, sempre appartenente alla compagnia aerea malese. Nel 2012/13 viene siglato un accordo per una stagione con Expedia, mentre la stagione 2013/14 si apre senza sponsor per gli arbitri della Premier League, successivamente “marchiati” EA Sports, grazie ad un contratto che prevede l’utilizzo del logo della nota casa di videogiochi fino al 2019 per gli arbitri di Premier League e Football League.
La questione della sponsorizzazione degli arbitri in Inghilterra ha alimentato una serie di voci legate al possibile conflitto di interessi. L’accordo con Air Asia è stato infatti siglato in concomitanza con l’insediamento al comando del QPR del malese Tony Fernandes, proprietario della suddetta compagnia aerea, così come del successivo sponsor Tune Group. Il logo della stessa Air Asia, inoltre, è apparso sulle magliette della squadra londinese, essendo il main sponsor degli Hoops.