Dunque, tra i consulenti di Fininvest e di Silvio Berlusconi continuano i contatti giornalieri per stendere i contratti. I professionisti hanno fatto presente alle parti che i punti “caldi” sono ancora molti per cui è inutile fissare dead line. Da qui la prospettiva di arrivare a un accordo preliminare vincolante, una sorta di “compromesso” che precede il rogito quando si acquista un appartamento, nel quale siano sciolti tutti i nodi. Mister Bee resta deciso ad acquisire il 48% del club rossonero per 480 milioni per poi salire a una quota che gli consenta di avere il pieno controllo della società nell’ambito della quotazione in Borsa (Hong Kong o Singapore). Occorreranno dai 18 ai 24 mesi per imbastire il passaggio sul listino asiatico, tempo che d’altronde si ritiene sufficiente per rimettere in carreggiata la squadra e riportarla sul palcoscenico della Champions. Solo in questo modo lo storico blasone rossonero, ancora vivo, anche se un po’ appannato, nei mercati orientali, consentirà di quotare il club a condizioni favorevoli per tutti. Ecco perchè le operazioni di calciomercato non subiranno scossoni dal ritardato closing e Berlusconi terrà fede all’impegno di finanziare la campagna di rafforzamento della squadra mettendo sul piatto altri 30/40 milioni.
Nei prossimi giorni dovranno invece essere sistemate varie questioni societarie, dalle modalità della quotazione, alle percentuali di azioni che ciascuna parte dovrà vendere, dalla ripartizione della massa debitoria alle competenze dei consiglieri di amministrazione della cordata cino-thailandese, dal timing per il versamento dei 480 milioni all’inclusione di eventuali penali ovvero di clausole “put and call” a favore di una o dell’altra parte. Questioni per le quali i consulenti proporranno le soluzioni tecniche ma sulle quali infine dovranno pronunciarsi Berlusconi e Mister Bee. Dopo la sottoscrizione dell’accordo vincolante si stabilirà anche la data per il closing definitivo dell’operazione e per il passaggio formale del 48%.
Sullo sfondo resta da capire chi saranno in futuro i nuovi proprietari del Milan. Nelle ultime settimane si è discusso della possibilità che nella cordata di Taechaubol entrasse formalmente il fondo d’investimento Doyen di Nelio Lucas già consulente sportivo di mister Bee e (non più ufficialmente) di Adriano Galliani. Tuttavia, su questa soluzione incombe lo spettro di un divieto più ampio della Fifa che dopo aver bandito le Tpo, l’acquisto di parti di cartellini di giocatori da parte dei fondi, potrebbe vietare anche la loro partecipazione al capitale dei club calcistici. Divieto che potrebbe diventare realtà soprattutto se Platini arcinemico dei fondi dovesse ascendere al trono dell’organizzazione del calcio mondiale.
Un altro alleato del broker thailandese, la Ads Securities, è una società di brockeraggio con sede ad Abu Dhabi che opera con banche, hedge fund e gestori patrimoniali tra Europa, Medio Oriente e Asia, e ha come chairmain Mahmood Ebraheem Al Mahmood che in passato ha guidato il team dedicato agli investimenti alternativi dell’Abu Dhabi Investment Authority dello sceicco Al Mansour, proprietario dal 2008 del Manchester City. Ads Securities sembra avere obiettivi prettamente finanziari. Al contrario della China Citic Bank, banca commerciale controllata dalla China International Trust and Investment Corporation (CITIC), con un patrimonio di oltre 475 miliardi di dollari, che fa capo al Governo cinese. Quest’ultima, proprietaria già della squadra di Pechino, che milita nel massimo campionato cinese potrebbe, dopo lo sbarco in Borsa il socio industriale della Fininvest ovvero il nuovo proprietario principale del club rossonero nel caso in cui il Biscione decidesse di uscire completamente.
Nel frattempo si cercherà di stabilire quale sarà l’evoluzione del dossier stadio, asset fondamentale per incrementare il patrimonio e il fatturato della società, soprattutto per le tempistiche burocratiche e dei lavori di costruzione.