Sponsor asiatici, la Premier League è la meta più appetita: 168 milioni annui dall’Oriente, seguono Liga e Bundesliga

Se il mercato asiatico è la cartina tornasole degli investimenti nel mondo del calcio, quello tra Premier League e Liga spagnola è un testa a testa per accaparrarsi la fetta maggiore di partner e sponsor provenienti dall’oriente. Le sponsorizzazioni asiatiche portano nelle casse delle quaranta squadre di massima serie tra Gran Bretagna e Spagna una somma pari a circa 290 milioni di euro, con le partecipanti della Premier di poco sopra alle avversarie iberiche grazie ad un totale di 168 milioni di euro provenienti da sponsor giapponesi, arabi, cinesi, tailandesi e filippini, contro i circa 120 milioni incassati dalle squadre spagnole.

Delle dieci squadre di Premier League sponsorizzate da un’azienda asiatica, il Chelsea porta a casa un terzo degli introiti totali. L’accordo siglato dai Blues con i giapponesi di Yokohama per 54 milioni di euro fino al 2021 vale un terzo dell’intero ammontare dei ricavi provenienti da sponsor asiatici per i club della massima serie inglese. È però dagli Emirati Arabi che arriva la maggior parte degli introiti asiatici alla voce sponsorizzazione, grazie ai 67,5 milioni annui ottenuti da Arsenal (40,5 milioni a stagione fino al 2019 da Emirates) e Manchester City (27 milioni a stagione fino al 2021 da Etihad). Contratto a sette zeri anche per il Tottenham, che dai cinesi di Aia porta a casa oltre 21 milioni di euro annui. Alle spalle, l’ormai storica sponsorizzazione da parte del birrificio thailandese Chang con l’Everton, dal valore di 7 milioni annui, seguita dagli accordi tra Swansea e GWFX (5,4 milioni annui) e tra West Bromwich e TLCBet (3 milioni annui). Con 1,3 milioni di euro a testa, infine, chiudono il quadro Leicester e Watford, sponsorizzate rispettivamente da King Power e Watford.

In Spagna il dominio è di marca cinese. Sedici delle venti società partecipanti alla Liga hanno infatti un partner o uno sponsor proveniente dalla Cina. In alcuni casi, come in quello dell’Atletico Madrid, anche una quota partecipativa all’interno della società col Gruppo Wanda proprietario del 20% del capitale sociale del club madrileno. In fatto di sponsorizzazioni, il Barcellona è stato il primo ad aprire le porte alla Cina, siglando un accordo da 1,3 milioni di euro con Suning, seguito poi dalla sponsorizzazione di Luyuan col Real Madrid. Le tre grandi di Spagna, inoltre, raccolgono da sole quasi sessanta milioni di euro grazie alle sponsorizzazioni sulle loro magliette da parte di Emirates (22 milioni annui al Real Madrid), Qatar Airways (30,4 milioni annui al Barcellona, con un probabile rinnovo a 70 milioni) e Azerbaijan (6 milioni all’Atletico Madrid). Tre sponsorizzazioni dal valore pressoché equivalente a quello delle partnership cinesi siglate dal resto delle partecipanti alla Liga, dove spiccano gli accordi siglati da Qbao.com con Real Sociedad e Rayo Vallecano, squadre delle quali è main sponsor.

La strada verso l’Asia è stata appena battuta dalle emergenti società della Bundesliga, che vogliono provare ad esportare il loro prodotto in Oriente non solo attraverso accordi di sponsorizzazione, ma anche “importando” giocatori asiatici. È il caso del Bayer Leverkusen, che in Corea del Sud ha trovato terreno fertile non soltanto per migliorare la propria rosa, ma anche per redditizi accordi di sponsorizzazione. Nel 2013, il club di Leverkusen ha siglato un contratto da cinque milioni annui con i coreani di LG, accordo valido fino al prossimo giugno. Dall’Asia, più precisamente dal Medio Oriente, arriva anche il main sponsor dell’Amburgo, che negli scorsi giorni ha prolungato la già esistente partnership con Emirates fino al 2019, per un importo annuo di 7,5 milioni di euro. A queste sponsorizzazioni si aggiungono anche quelle siglate in tempi recenti da Bayern Monaco e Borussia Dortmund, che si sono affacciate ad est portando in tour le loro squadre, firmando accordi con società asiatiche del calibro di Huawei, Hankook e Yingli Solar.