La finale di Berlino non ha portato la Champions League nella bacheca della Juventus, ma i bianconeri hanno chiuso la loro campagna europea col primato per ciò che riguarda la ridistribuzione dei ricavi Uefa. L’ultima edizione della massima competizione europea, la più remunerativa di sempre per le trentadue squadre partecipanti, ha portato nelle casse del club torinese 89,1 milioni di euro, più di ogni altra partecipante. La Juventus si aggiudica dunque la fetta più grande di una torta da 988 milioni di euro 36 in più rispetto a quelli previsti nella stagione precedente per le squadre partecipanti alla Champions. Una cifra che supera per la prima volta nella storia del calcio europeo la quota di un miliardo di euro se si contano quarantadue milioni riservati alle squadre venti squadre che hanno preso parte al playoff.
Il market pool fa volare la Juventus. Se sul campo dell’Olympiastadion il risultato è stato un netto 3-1 a favore del Barcellona, al momento di dividere i ricavi dell’ultima Champions League è stata la Juventus a sovrastare i blaugrana: 89,1 milioni di euro contro i 61 dei campioni d’Europa, grazie ad un market pool senza eguali tra tutte le partecipanti al torneo. Da questa voce, infatti, la Juventus porta a casa il 65% di quanto ricavato nell’ultima campagna europea, con 58,2 milioni di euro di entrate. A questi si aggiungono gli 8,6 milioni di quota partecipativa, 3,5 milioni legati ai risultati nella fase a gironi (chiusa dai bianconeri al secondo posto con tre vittorie, un pareggio e due sconfitte), 3,5 milioni per la qualificazione agli ottavi, 3,9 per i quarti, 4,9 per la semifinale e 6,5 milioni per la partecipazione in finale.
Roma, 47 milioni tra Champions ed Europa League. Il market pool “salva” anche la Roma, che a dispetto del terzo posto nel girone e della conseguente retrocessione in Europa League ottiene 47,2 milioni di euro. Gran parte di questa cifra, come già detto, è da attribuire al market pool, quota che raggiunge i 35,3 milioni per quanto riguarda la partecipazione in Champions League, alla quale vanno sommati i circa 750 mila euro relativi alla sola Europa League. Un totale di 36 milioni, pari al 76% dei ricavi europei al termine della stagione 2014/15. Il resto dei 47,2 milioni, come per la Juventus, sono da suddividere in: 8,6 milioni di quota partecipativa per la Champions League, 2 milioni per i risultati nella fase a gironi (terzo posto con una vittoria, due pareggi e tre sconfitte) e 550 mila euro per la fase ad eliminazione diretta dell’Europa League (200 mila euro per i sedicesimi, 350 mila euro per gli ottavi).
Spagna davanti a tutti. La distribuzione per nazioni rispecchia fedelmente la composizione del ranking Uefa, almeno per ciò che riguarda le prime quattro posizioni. Avendo portato tutte e quattro le loro squadre alla fase a gironi, Spagna, Inghilterra e Germania restano davanti all’Italia, che ha potuto contare solo su due partecipanti, al di là dei risultati ottenuti. Le quattro squadre della Liga (Barcellona, Real Madrid, Atletico Madrid e Athletic Bilbao) sono, con 180,8 milioni, quelle ad aver preso la quota maggiore. Seguono Premier League (155 milioni da Chelsea, Manchester City, Arsenal e Liverpool) e Bundesliga (140,9 milioni da Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Bayer Leverkusen e Schalke 04), mentre le due della Serie A chiudono con un totale di 135 milioni di euro.
Barça e Real, dominio tra le spagnole. Il Barcellona campione d’Europa è la squadra spagnola ad aver ottenuto la parte maggiore dei 180,8 milioni totali di ricavi Uefa. Oltre un terzo di questa cifra è finita nelle casse dei catalani, la cui vittoria in Champions è valsa 61 milioni di euro. Segue il Real Madrid, eliminato in semifinale dalla Juventus, la cui parte è pari a 52,5 milioni. Per l’Atletico Madrid, primo nel girone della Juventus ma eliminato ai quarti di finale, la somma ottenuta dalla partecipazione alla Champions League è di 43,7 milioni di euro. Fanalino di coda per le squadre della Liga è l’Athletic Bilbao, giustiziere del Napoli nel playoff, il cui terzo posto nel girone è valso 23,5 milioni (a cui aggiungere circa mezzo milione per la retrocessione in Europa League).
Inglesi col freno tirato. Il cammino poco fortunato delle inglesi (tre eliminate agli ottavi, una ai gironi) non ha frenato le squadre della Premier League nel portare a casa una somma complessiva di 155 milioni di euro. La somma maggiore, grazie principalmente a 30,8 milioni di market pool, la porta a casa il Manchester City, arrivato secondo nel girone della Roma ed eliminato dal Barcellona agli ottavi di finale, con 45,9 milioni di euro totali ottenuti al termine della competizione. È terminata agli ottavi anche l’avventura del Chelsea, eliminato dal Paris Saint-Germain, ma i Blues “pagano” il differente status rispetto ai Citizens (partecipanti alla Champions in qualità di campioni d’Inghilterra) nella suddivisione del market pool. Solo 22,1 milioni ai londinesi, per un totale di 39,2 milioni di ricavi. Dietro l’altra inglese eliminata agli ottavi, ovvero l’Arsenal, che ottiene 36,4 milioni nonostante una quota di market pool minore rispetto al Liverpool (17,7 contro 23 milioni), ultima delle inglesi con i suoi 33,6 milioni di euro.
Germania, il Bayern scava il solco. Il dominio del Bayern Monaco tra le tedesche è evidente anche nei ricavi dalla partecipazione alla Champions League. 49,9 milioni di euro su 140,9 complessivi ottenuti dalle quattro tedesche, circa sedici milioni in più rispetto al Borussia Dortmund, che ha chiuso la propria campagna europea agli ottavi di finale e ha ricavato 33,5 milioni di euro. Testa a testa, infine, tra Bayer Leverkusen e Schalke 04, che vede prevalere di poco il club di Gelsenkirchen. L’accesso agli ottavi di finale porta nelle casse del club della Ruhr 28,9 milioni di euro, contro i 28,6 del Bayer, eliminato allo stesso turno della competizione.