Diciotto anni di crescita inarrestabile, con un aumento medio dei ricavi del 9,5% annuo. La Uefa, nella settima relazione comparativa sulle licenze per club nel calcio europeo, ha ripercorso un ventennio in continua ascesa da parte dei club del vecchio continente, dove dal 1996 ad oggi i ricavi hanno subito un balzo del 559%, arrivando a sfiorare i 16 miliardi di euro (15,9 in tutto). L’implementazione del fair play finanziario ha inoltre permesso un abbassamento delle perdite totali del 70%, con profitti operativi da record. I progressi degli ultimi tre anni provano dunque la necessità di proseguire con l’adozione di piani sostenibili per il futuro dei club europei, in modo da coniugare la capacità di generare tali profitti limitando le perdite.
Ricavi sulla soglia dei 16 miliardi, utile record. Nel 2014, gli introiti dei club europei partecipanti ai rispettivi campionati di massima divisione hanno raggiunto la quota record di 15,9 miliardi di euro, quasi un miliardo in più rispetto al 2013, quando il monte ricavi complessivo si fermò a 15 miliardi di euro. Dopo aver dichiarato i primi profitti operativi dell’ultimo quinquennio nel 2013, i club europei hanno raggiunto il risultato operativo più alto (al netto di gestione finanziaria, straordinaria e dei costi netti connessi all’acquisto dei calciatori) nella storia della Uefa, con dato pari a 805 milioni di euro. Da quando è stato introdotto il fair play finanziario, il risultato netto complessivo (per quanto ancora negativo) presenta un netto miglioramento: nel giro di quattro anni le perdite si sono ridotte da 1,67 miliardi di euro ai 485 milioni di euro registrati nel 2014.
Diritti tv principale fonte di ricavo. La maggior parte dei ricavi proviene dalla cessione dei diritti televisivi domestici, in aumento del 34% rispetto al 2013 e pari a 5,3 miliardi di euro. Seguono gli accordi di sponsorizzazione, che rappresentano la seconda voce per entrate tra i club europei, con i 4 miliardi di euro complessivi incassati nel 2014, il 6% in più rispetto all’anno precedente. Trend positivo anche per gli altri ricavi commerciali, pari a 1,3 miliardi di euro e in aumento del 7%. Gli incassi dal botteghino restano la terza fonte di ricavo per i club europei con i 2,5 miliardi di proventi ottenuti nell’ultimo anno, ma segnano un cambio di tendenza risultando in calo dell’1%. Chiudono con 1,3 miliardi i ricavi dalla partecipazione alle competizioni Uefa, invariati dopo l’aumento del 15% nel 2013, e gli 1,5 miliardi di altri ricavi, in calo del 10%.
Stipendi sotto i 10 miliardi di euro. I club europei hanno chiuso il 2014 con un totale dei costi pari a 16,4 miliardi di euro. Tra questi, il 60% circa del totale riguarda gli stipendi, che pesano nelle casse delle società di massima serie affiliate alla Uefa 9,9 miliardi di euro. La proporzione tra stipendi e ricavi è del 62,1%, mentre se si considerano anche i costi operativi (5,2 miliardi di euro), l’assorbimento è del 95%. Il resto dei costi, pari a circa 1,2 miliardi di euro, è legato ai trasferimenti e ad altri costi non operativi.
Debiti in diminuzione dall’adozione del fpf. Il debito netto dei club è diminuito di oltre un miliardo di euro nel corso dei primi tre anni di applicazione del fair play finanziario. In questo periodo preso in considerazione, inoltre, l’attivo complessivo delle società europee è aumentato di oltre 1,6 miliardi di euro. Nel 2014, gli attivi societari superano debiti e passivi di 4,9 miliardi di euro.