Il Chelsea, con i suoi 314,3 milioni di sterline (445 milioni di euro circa), ha ottenuto al termine dell’esercizio 2014/15 il secondo miglior fatturato della sua storia. Un traguardo importante macchiato dal rosso di 32,7 milioni di euro al termine della stagione che ha visto i Blues tornare sul tetto della Premier League. Nonostante ciò, il bilancio del Chelsea resta in linea con i paletti imposti dal fair play finanziario della Uefa, avendone rispettato i criteri nel corso del periodo di monitoraggio da parte del massimo organo calcistico europeo sin dalla stagione 2011/12.
Frenata in campo europeo. Il fatturato è in calo rispetto a quello registrato nel giugno 2014, quando a dispetto di una stagione conclusa senza titoli il club di Roman Abramovich chiuse con 319,8 milioni di sterline (402,7 milioni di euro secondo il tasso di cambio di un anno fa) oltre che con un utile di 23 milioni. Pesa il cammino in Champions League interrotto agli ottavi di finale per mano del Paris Saint-Germain. Dalle competizioni europee, infatti, sono entrati 39,2 milioni di euro, a fronte dei 49,4 milioni ottenuti nel 2014, anno che vide la squadra di Mourinho cadere in semifinale contro il sorprendente Atletico Madrid. Tra i ricavi, restano praticamente invariati quelli da attività commerciale e da stadio, in quest’ultimo caso grazie al continuo sold-out di Stamford Bridge, con prezzi mantenuti invariati da tre anni.
Previsioni da record per il 2016. Le aspettative per il bilancio 2016 prevedono un nuovo fatturato da record, spinto dal nuovo accordo di sponsorizzazione siglato con Yokohama, che ha rimpiazzato Samsung come main sponsor e verserà nelle casse del Chelsea una cifra pari a 55 milioni di euro a stagione per un totale di 275 milioni fino al 2020. In più, la partecipazione all’attuale Champions League da campione d’Inghilterra in carica garantirà una maggiore quota di market pool, oltre a maggiori entrate sul piano dei proventi televisivi.
La soddisfazione della società. “Aver registrato il secondo miglior fatturato della storia del club nonostante una Champions League terminata al primo turno a eliminazione diretta dimostra la robustezza del nostro business e testimonia il nostro buon lavoro in termini di attività commerciale, di accrescimento del nostro fanbase a livello globale e l’enorme supporto ricevuto dalla squadra sia in casa che fuori”, ha dichiarato il presidente Bruce Buck. “Il nostro programma – prosegue – sta accelerando e l’impatto benefico del Chelsea Foundation in oltre trenta paesi continua ad alzare il nostro standard. Ringraziamo i tifosi per un’altra stagione chiusa col sold-out a Stamford Bridge”.