Stadio Adriatico. Ovvero lo specchio delle contraddizioni del sistema Italia. Club e Comune abruzzesi cercano di portare avanti un ambizioso progetto da 40 milioni di euro per la riqulificazione dell’impianto (e delle aree limitrofe) ma le Belle Arti bloccano tutto. Al di là di come andranno le cose e delle motivazioni dell’ente che spetterà alle autorità giudiziarie e amministrative valutare, dunque, già si profilano tempi dilatati sul timing della procedura e costi in crescita per le necessarie battaglie legali.
Comune sul piede di guerra. Il Comune di Pescara farà ricorso per poter procedere alla riqualificazione dello Stadio Adriatico dopo il pronunciamento della Soprintendenza alle belle arti di qualche giorno fa che ha posto il vincolo paesaggistico ad ogni tipo di lavoro sulla struttura. Lo ha ufficializzato ieri il sindaco Marco Alessandrini nel corso di una conferenza stampa che segue quella di presentazione del progetto di qualche settimana fa e alla quale hanno hanno preso parte anche i rappresentanti di Lega di B e il presidente della Pescara calcio Daniele Sebastiani. La Soprintendenza la scorsa settimana aveva bloccato l’iter progettuale per la realizzazione del nuovo stadio impedendo di fatto qualsiasi intervento di ristrutturazione ed ammodernamento dell’impianto sportivo. Un’opera da 40 milioni di euro che prevede al suo interno la realizzazione di ristoranti, bar, negozi ed attività commerciali. “C’e’ una partita molto importante che riguarda la questione dello stadio – ha esordito il sindaco Marco Alessandrini – per giocare la quale faremo ricorso nelle competenti sedi. Gli uffici legali stanno vagliando la via di un ricorso al Tar per cui ci sono 60 giorni di tempo, o quella di un ricorso gerarchico alla Direzione ministeriale competente entro 30 giorni. Agiamo non per coltivare il gusto cieco della sfida, ma perché riteniamo che l’operazione legata a dotare Pescara di un nuovo stadio ricorra ad un evidente interesse pubblico. Questo perché l’operazione vale circa 40 milioni di euro di investimento sulla città: riqualifica l’area ospitante lo stadio Adriatico, portando circa 1.000 posti auto a disposizione della comunità; anima l’indotto economico perché sarà una struttura sportiva capace di lavorare 365 giorni l’anno e perché genererà 200 posti di lavoro di base che arriveranno a circa 350 nei giorni delle partite; non ultimo perché questa operazione porterà alla realizzazione di uno stadio ad hoc per l’atletica, altra disciplina storica della città, struttura che andrà a sua volta a riqualificare una nuova porzione di città dove sarà ubicata. Procederemo in uno dei sensi elencati perché siamo convinti che uno stadio abbia una funzione sociale irrinunciabile, anche indirettamente, risparmiando sui costi di gestione che oggi sono interamente a nostro carico, quasi un milione di euro, potremmo liberare risorse da destinare a settori che sovente devono convivere con dolorosi tagli. Queste le nostre motivazioni, oltre alla disponibilità di trovare una soluzione capace di conciliarle tutte».
La posizione del club. Anche il presidente del Pescara Daniele Sebastiani è stato chiaro: “Abbiamo presentato un progetto che avesse una sostenibilità economica e finanziaria di un certo tipo. Alla luce del vincolo dobbiamo rivedere i nostri progetti perché un investimento ha bisogno di sostenibilità. Oggi lo stadio viene usato una volta ogni due settimane dal Pescara e con maggiore frequenza da chi fa atletica in misura giornaliera, ma non per le potenzialità che può avere. Noi lavoreremo con l’Ente per riformulare un progetto che consenta di andare incontro alla situazione emersa, con l’idea di trovare una soluzione che renda realizzabile il progetto. Questo perché non vogliamo e non dobbiamo far la guerra a nessuno, non ci interessa andare contro un vincolo emesso da un ente che ha fini e criteri legittimi per decidere. C’e’ la volontà da parte dell’amministrazione di procedere e lavorare a trovare una soluzione condivisa da tutti gli attori coinvolti. Per il Pescara è una partita importante e anche per la città, perché ora c’e’ già stato il limite agli stadi con i velodromi, ma nel futuro c’è quello che richiederà che piste di atletica siano in impianti dedicati, se riusciamo ad anticipare i tempi faremo una cosa buona alla città e a tutto il comparto sportivo. La ricaduta è anche per la Pescara Calcio: abbiamo avuto la fortuna di fare una promozione in serie A e penso che in quell’anno la città e il territorio abbiano condiviso i frutti in termini di arrivi nei weekend delle partite, dando possibilità di lavoro a tutti quanti. Lavoreremo infine fortemente alla realizzazione di uno stadio di calcio qui, non fosse altro perché chi è nel mondo del calcio lo sa quanto una struttura propria e a misura, sia in grado di portare punti alla squadra”.