La Figc vara il Fair play finanziario per la Serie A: pareggio di bilancio fra tre anni e perdite entro il 25% del fatturato

Definiti i parametri del fair play finanziario Made in Italy. Dalla stagione 2018/19 per iscriversi alla Serie A i club tricolori dovranno rispettare il pareggio di bilancio. Per facilitare il riequilibrio dei conti la Figc ha appena emanato un “Manuale applicativo del Pareggio di Bilancio”. Il documento fissa anzitutto quali sono i ricavi e i costi rilevanti, quelli cioè che andranno conteggiati dalla Covisoc per stabilire se una società è in linea di galleggiamento o no.

Ricavi e costi rilevanti. I ricavi rilevanti sono dunque quelli derivanti dal botteghino, dai diritti televisivi, da sponsorizzazioni e da attività commerciali e royalties. Inoltre sono da considerare le plusvalenze da gestione dei calciatori e i proventi finanziari. Non invece i ricavi non monetari e non derivanti dall’attività tipica. I costi rilevanti, al contrario, sono quelli dell’attività sportiva e quelli amministrativi, ingaggi e oneri sociali, ammortamenti, minusvalenze da gestione dei calciatori, interessi ed oneri finanziari. Non sono inclusi nella valutazione i costi non monetari (accantonamenti, ammortamenti diversi dagli ammortamenti dei cartellini), gli oneri finanziari riconducibili alla costruzione di immobilizzazioni materiali, i costi per gli investimenti nell’impiantistica sportiva (direttamente attribuibili alla costruzione/ristrutturazione di impianti di proprietà o per la ristrutturazione di impianti ricevuti in concessione pluriennale da terzi), per lo sviluppo sociale, le spese per il settore giovanile e per il calcio femminile (ma i costi di scouting, di acquisizione dei calciatori relativi al settore giovanile e al calcio femminile, e i costi del personale non esclusivamente dedicato al settore giovanile sono considerati rilevanti e conseguentemente ricompresi nel calcolo del pareggio di bilancio), e più in generale i costi non riconducibili all’attività tipica.

Valutazione triennale e soglia del 25%. La valutazione sarà fatta sulle tre annualità precedenti rispetto al Campionato di Serie A al quale ci si vuole iscrivere.  Il risultato di bilancio è costituito dalla differenza tra i ricavi rilevanti e i costi rilevanti e deve essere calcolato per ogni esercizio. Peraltro nel caso in cui sussistano i presupposti di consolidamento, la verifica del pareggio di bilancio sarà effettuata sul bilancio consolidato della società controllante il “gruppo sportivo” (includendo la società controllante, le società controllate e collegate facenti parte del medesimo gruppo, a condizione che generino ricavi e/o offrano servizi e/o sostengano costi inerenti all’attività tipica della società sportiva). Nel caso in cui il risultato di bilancio complessivo sia positivo, la società avrà un surplus. Al contrario, qualora si riscontri un deficit di bilancio si porrà il problema di stabilire se il rosso è accettabile o meno. A differenza del Fair play finanziario Uefa che fa riferimento a una cifra assoluta di perdita ammissibile (ora 30 milioni), la Figc tollera una “deviazione”pari al 25% della media del fatturato dei tre esercizi.

Ricapitalizzazione e blocco del mercato. Qualora il deficit sia superiore a questa soglia, la differenza dovrà essere integralmente coperta da apporti di mezzi propri effettuati mediante aumento di capitale interamente sottoscritto e versato, versamenti in conto futuro aumento di capitale e finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci. Gli apporti di mezzi propri da parte dei soci devono essere effettuati e/o  contabilizzati: nel bilancio di ciascuno dei periodi di riferimento oppure dopo la chiusura del bilancio precedente alla nuova stagione (ed entro il termine stabilito dal Manuale delle Licenze Nazionali per il deposito della documentazione riguardante il rispetto del requisito del pareggio di bilancio). Altrimenti non si potrà partecipare al torneo. Il raggiungimento del pareggio di bilancio sarà preso in considerazione a partire dall’ammissione al campionato 2018/2019. Nel caso poi in cui il deficit complessivo ecceda il 50% della media del fatturato triennale, la Covisoc  disporrà anche il divieto di tesseramento di nuovi calciatori professionisti per due sessioni di campagna trasferimenti a decorrere dalla stagione 2019/2020 (sia per la sessione estiva che invernale). Infine, per agevolare i club nel processo di adeguamento il Manuale prevede una norma transitoria in base alla quale per ottenere la Licenza di Serie A 2018/2019, il periodo di rilevazione comprenderà solo gli esercizi chiusi nel 2017 e nel 2016. Nel caso il bilancio 2016 presenti un deficit, lo stesso peserà solo per il 50%.

 

  • agostino ghiglione |

    Mi sembra che la dizione fair play finanziario sia impropria perchè elenca solo ed esclusivamente il conto economico(cioè entrate e uscite) e nulla dice sulla parte finanziaria dei club dove si annidano vorticosi debiti. Mi sembra che la UEFA non tolleri che i debiti di un club calcistico siano superiori al fatturato.Allora come la mettiamo con Inter,Milan,Roma in primis?

  • agostino ghiglione |

    Mi sembra che la dizione fair play finanziario sia impropria perchè elenca solo ed esclusivamente il conto economico(cioè entrate e uscite) e nulla dice sulla parte finanziaria dei club dove si annidano vorticosi debiti. Mi sembra che la UEFA non tolleri che i debiti di un club calcistico siano superiori al fatturato.Allora come la mettiamo con Inter,Milan,Roma in primis?

  • agostino ghiglione |

    Mi sembra che la dizione fair play finanziario sia impropria perchè elenca solo ed esclusivamente il conto economico(cioè entrate e uscite) e nulla dice sulla parte finanziaria dei club dove si annidano vorticosi debiti. Mi sembra che la UEFA non tolleri che i debiti di un club calcistico siano superiori al fatturato.Allora come la mettiamo con Inter,Milan,Roma in primis?

  • Giorgio |

    Con queste premesse, come potranno iscriversi al campionato squadre in deficit cronico come le milanesi, sopratutto senza la Champions?

  • Giorgio |

    Con queste premesse, come potranno iscriversi al campionato squadre in deficit cronico come le milanesi, sopratutto senza la Champions?

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