È stato inaugurato nella giornata di ieri il nuovo centro medico realizzato dalla Juventus in collaborazione con Santa Clara Group Torino. “J Medical”, centro sanitario di eccellenza, sorge nel settore est dello Juventus Stadium su un’area di oltre 3.500 metri quadrati. L’investimento per la struttura è atto di circa dieci milioni di euro, metà dei quali usati per la ristrutturazione dell’area e altrettanti per le attrezzature mediche. I servizi offerti vanno dalla diagnostica alla medicina specialistica, sportiva e rigenerativa, alla riabilitazione. L’équipe medica sarà composta da una novantina di medici specializzati e uno staff di 39 dipendenti. Le apparecchiature cliniche sono fornite da GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, e tra queste una risonanza magnetica silenziosa e una Tac di ultima generazione.
“J Medical rappresenta un ulteriore step nel corso del rafforzamento patrimoniale ed economico della società – ha sottolineato l’Ad della Juventus, Aldo Mazzia – avrà il compito di essere un supporto di qualità allo staff medico e a tutti coloro che assicurano l’eccellenza di risultati sportivi di Juventus, ma anche di estendere a tutti i cittadini il network che la società ha creato negli anni con i migliori specialisti. Il centro da domani sarà aperto a tutti i cittadini, sarà totalmente privato, ma con tariffe assolutamente accessibili”.
“Spesso gli stadi in Italia sono visti come cattedrali nel deserto – ha aggiunto Giuseppe Marotta, amministratore delegato bianconero – J Medical è invece l’ ennesima dimostrazione di come lo Juventus Stadium sia punto riferimento per il territorio. Qui nascerà l’esperienza di un atleta: dalle visite per i più piccoli che si avvicinano per la prima volta allo sport, alle visite di idoneità per i nuovi giocatori che verranno a vestire la maglia della Juventus. J Medical è una struttura indipendente da Juventus, ma è una struttura con cui opereremo in sinergia, mossi dall’idea che una società di calcio non può essere votata al business, ma che abbia anche un ruolo di primo piano nella società. Per questo abbiamo voluto estendere le nostre competenze in campo medico al territorio e ai cittadini. Credo che questo sia un esempio per tutta l’Europa calcistica”.