L’era dell’Inter cinese è cominciata oggi ed è coincisa con l’addio di Massimo Moratti. A Nanchino il patron nerazzurro del Triplete non c’era. Tecnicamente Moratti aveva già venduto la sua quota del 29,5% a Erick Thohir, il quale a sua volta ha ceduto al Suning, colosso dell’elettronica e dell’e-commerce, il 68,55%. “Acquisire l’Inter fa parte della strategia di crescita del gruppo Suning nel calcio – ha detto il presidente Zhang Jindong -. Stiamo lavorando per espanderci anche in quest’area e per questo ringraziamo Thohir e anche Moratti per averci coinvolti. Il calcio e l’Inter rappresentano una porta per espandere Suning nel mondo. Dobbiamo riportare l’Inter al vertice del calcio mondiale”. Come chiarito dal comunicato stampa del club nerazzurro: “Suning Holdings Group acquisirà la maggioranza del gruppo, mentre International Sports Capital sarà azionista di minoranza unico con Erick Thohir che continuerà alla guida del club come presidente”. L’imprenditore indonesiano rimarrà proprietario del 31% e manterrà la carica fino a quando non si completerà l’acquisizione di Suning del 100% delle quote (lo 0,45% resta ai piccoli azionisti).
Dal punto di vista finanziario l’operazione, tra valorizzazione delle quote e parte di debito che Suning dovrà onorare, ha superato le prime indiscrezioni, attestandosi sui 600 milioni. In pratica Suning ha versato a Thohir 270 milioni (una parte dei quali dovranno essere corrisposti a Massimo Moratti). Cifra che porta a una quotazione del 100% dell’Inter, al netto dei debiti, intorno ai 380 milioni. A queste somme vanno infatti aggiunti i debiti, vale a dire i 220 milioni del prestito contratto con Goldman Sachs e i 110 milioni “prestati” da Thohir all’Inter nel corso della sua presidenza. Si tratta dunque di un impegno da parte di Suning, che ha un fatturato annuo di 15 miliardi di dollari, superiore ai 7o0 milioni (quando rileverà le altre quote del 31% di Thohir).
In pratica, rispetto all’acquisto di tre anni fa, la valutazione del club è raddoppiata. Thohir prese il 70% del club per 250 milioni (75 più i debiti per 180 milioni) con una valutazione complessiva del 100% delle quote intorno ai 350 milioni. Il tycoon indonesiano in altri termini è stato molto più bravo a comprare e a vendere che a gestire l’Inter.