Favorire l’emersione di una cultura della legalità nel calcio professionistico italiano, di un fair play contabile e fiscale che metta tutti i club nelle condizioni di competere ad armi pari e di una coscienza previdenziale negli atleti che hanno carriere brevi e scarsi contributi. Sono questi alcuni degli obiettivi del protocollo di intesa siglato ieri a Roma dal Direttore dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, dal Presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina e dal Presidente dell’Inps Tito Boeri.
“L’accordo si inserisce come ulteriore tappa del progetto Integrity e nasce per sensibilizzare e rafforzare in ambito calcistico la cultura della trasparenza – ha spiegato Gravina, alla guida da alcuni mesi della ex Serie C, dopo il periodo di commissariamento – e, in particolare, la cultura della legalità nell’amministrazione di ogni club. Il protocollo prevede, oltre alla collaborazione e allo scambio dei dati tra gli enti aderenti, un progetto di formazione per i dirigenti in linea con lo spirito di riforma che sta ispirando l’attività della Lega”.
Nell’ultimo decennio sono falliti oltre cento club nella Penisola e le classifiche ogni stagione sono falcidiate da penalizzazioni comminate per il mancato pagamento di stipendi, ritenute e contributi. Una deriva a cui si vuole porre rimedio anche con questo accordo e con l’intervento preventivo dell’agenzia delle Entrate che già da alcuni anni ha avviato una stretta collaborazione con la Figc e la Federbasket. “Scendiamo in campo – ha aggiunto Orlandi – per favorire il rispetto delle regole fiscali e contributive da parte delle società calcistiche sempre in quell’ottica di compliance che stiamo perseguendo. Grazie ai dati economici e di bilancio saremo in prima linea sia per incentivare il fair play fiscale e le regolarizzazioni, sia per garantire un percorso guidato di informazione e formazione a supporto della trasparenza e della legalità nella conduzione delle società”.
L’attuazione del protocollo comporterà per la Lega Pro l’obbligo di fornire all’Inps e all’Agenzia tutti i dati economici e di bilancio relativi ad ogni società sportiva e di svolgere funzioni di supporto, anche attraverso l’istituzione di un fondo di solidarietà, per assicurare la regolarizzazione delle posizioni fiscali e contributive di quelle che dovessero trovarsi in situazioni di difficoltà.
“La collaborazione con la Lega Pro e l’agenzia delle Entrate costituisce un importante strumento di prevenzione dell’evasione ed elusione contributiva – ha sottolineato Boeri -. Lo sport è un campo spesso caratterizzato da carriere brevi, per questo la regolarità contributiva fin dai primi anni di lavoro è cruciale per garantire un futuro pensionistico ai calciatori. Normalmente si pensa ai campioni che calcano i campi di Serie A. Ma basti considerare che il 75% dei calciatori di Lega Pro ha un reddito netto annuale intorno ai 30mila euro, e una che carriera mediamente una dozzina di anni. E senza un’adeguata integrazione si ritroverebbero con un assegno pensionistico di vecchiaia di 10mila euro all’anno. Per questo è fondamentale che abbiano la facoltà di effettuare ricongiunzione non onerosa dei contributi. Una facoltà che gli sportivi hanno e che mi auguro possa trovare spazio nei progetti di riforma di cui si sta discutendo anche a favore di tutti i cittadini”.