Domani con la finale a Parigi tra i padroni di casa e il Portogallo si concluderà il torneo che decreterà la Nazionale Campione d’Europa. Intanto, Euro 2016 ha già fatto registrare alcuni record nonostante una travagliata gestione dell’ordine pubblico, specie nelle settimane iniziali. La Uefa, che pure vive uno dei momenti più complicati della sua storia a livello istituzionale dopo la tumultuosa uscita di scena del presidente Michel Platini, ha centrato i suoi obiettivi economici, incassando intorno ai due miliardi. A tanto ammonta, infatti, il giro d’affari diretto della manifestazione allargata per la prima volta da 16 a 24 nazionali (con il 70% di partite in più).
Da sponsor e partner commerciali sono arrivati 480 milioni, dall’area ticketing e hospitality degli stadi, quasi sempre pieni, altri 400 milioni, mentre i diritti televisivi, la cui vendita è stata centralizzata in seno alla stessa Uefa per la prima volta, garantiranno introiti per circa un miliardo (1,05 miliardi). Le 51 partite dell’Europeo sono state acquisite da oltre 100 emittenti che le trasmetteranno in 205 paesi. La Uefa ha stimato in 150 milioni gli spettatori che guarderanno in media ogni gara (Euro 2012 ebbe otto miliardi di spettatori complessivi). Nella precedente edizione disputata nel 2012 in Polonia e Ucraina gli incassi erano stati pari a 1,4 miliardi (240 milioni dalla biglietteria, 320 da sponsorizzazioni e settore commerciale e 850 milioni dai diritti media/tv). I costi dell’evento sono stati pari a 1,1 miliardi, incluse i soldi destinati ai premi per le 24 Nazionali (301 milioni) e club (150 milioni). La Uefa ha potuto così incassare 830 milioni. Di questi 230 milioni serviranno a coprire le spese operative e 600 milioni andranno alle 55 Federazioni.
Una quota degli introiti generati da Euro 2016 (301 milioni) è stata dunque versata alle Nazionali in premi. Per farsi un’idea del valore raggiunto dalla competizione europea basti considerare che la Coppa America del Centenario, che si è appena svolta negli Stati Uniti con la vittoria del Cile sull’Argentina, contempla premi per le 16 nazionali partecipanti di appena 21,5 milioni di dollari.
La Francia ha già incassato 17 milioni (8 per la partecipazione al girone, assegnati a tutte le 24 squadre, 2 milioni per le vittorie e 0,5 milioni per il pareggio, più 1,5 milioni per il passaggio agli ottavi, due milioni per l’approdo ai quarti di finale e tre milioni per le semifinali,). Il Portogallo invece, complice un cammino più difficile nel girone con tre pareggi, ha già ricevuto premi per 16 milioni. In ballo nella finale dello Stade France ci sono gli ultimi due assegni, i più ricchi: 4,5 milioni per chi perderà e 7,5 milioni per chi vincerà. Complessivamente la squadra campione d’Europa incasserà 23,5 milioni (se trionferanno i lusitani) o 24,5 milioni (se ad alzare la Coppa saranno i transalpini).
I vantaggi per il paese ospitante, la Francia, sono stati stimati a 1,2 miliardi di euro, con 200 milioni in tasse. Secondo l’Uefa l’europeo ha generato 25.000 posti di lavoro a tempo pieno. Rinnovato per il 2020, ma incerto per 2024, il formato del torneo “ha permesso piccole squadre di aggiungere qualcosa a questo torneo”, ha detto il direttore delle competizioni Uefa Giorgio Marchetti. La conferma è arrivata dalla qualificazione ai quarti di finale di squadre che non avrebbero avuto nemmeno accesso al girone in una formula a 18. L’Uefa ha anche ringraziato le federazioni russa e inglese grazie alla cui cooperazione sono stati evitati ulteriori incidenti come quelli avvenuti a Marsiglia.