Niente indennizzo alla Juventus per la revoca dello scudetto e la retrocessione in serie B. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso proposto dalla Juventus contro il Coni e Figc per il risarcimento del danno subito dopo la revoca dello scudetto 2005/06, la sua assegnazione all’Inter e la conseguente retrocessione, sanzioni inflitte in seguito alle vicende di “Calciopoli”. La prima sezione del tribunale amministrativo della capitale, con una sentenza pubblicata oggi, ha depositato le motivazioni della decisione presa lo scorso 18 luglio, ritenendo che l’intera vicenda fosse già stata trattata in un precedente ricorso, presentato sempre dalla squadra di calcio torinese nel 2006, e poi abbandonato dalla società, che preferì ricorrere al lodo arbitrale da cui tuttavia uscì sconfitta. Secondo i giudici in sostanza il Tar non può pronunciarsi se lo ha già fatto il collegio arbitrale.
Lo scorso luglio davanti alla I Sezione Ter del Tribunale amministrativo regionale del Lazio (presidente Germana Panzironi, relatore Alessandro Tommasetti), la Juve aveva spiegato le ragioni della sua richiesta risarcitoria di oltre 440 milioni per danni, mentre la Figc e l’Inter si erano difesi ritenendo il ricorso “infondato” e il risarcimento “astronomico”. Il club bianconero, rappresentato dal pool di avvocati coordinati da Luigi Chiappero e dal consulente amministrativo del club, Pasquale Landi, lamentava una “disparità di trattamento” tra la Juventus e l’Inter, che, a seguito della relazione del 2011 del procuratore federale, Palazzi, sarebbe dovuta incorrere a un provvedimento disciplinare simile a quello riservato ai bianconeri: “Il punto principale – spiegava Landi al termine dell’udienza – è che a fronte di una situazione dove l’Inter ha avuto lo scudetto per scorrimento della graduatoria a seguito di una sanzione sportiva inflitta dagli organi di giustizia sportiva, successivamente, quando anche sono stati accertati illeciti sportivi prescritti, il Consiglio federale della Figc non ha adottato alcun provvedimento“.