Un calcio più povero di quel che sembra. Il rapporto annuale pubblicato da FifPro (il più grande sindacato dei calciatori nel mondo, con circa 50.000 membri) in collaborazione con l’Università di Manchester ha fornito dati sorprendenti sul mondo del calcio a livello professionistico. Quasi la metà del campione preso in esame, ovvero 87 campionati in 54 paesi, guadagna meno di mille euro al mese. Il 45% degli intervistati ha uno stipendio inferiore ai 950 euro mensili, mentre il 21% arriva addirittura a prendere meno di 286 euro al mese. Dal questionario sono stati esclusi i primi quattro campionati per guadagni (Premier, Liga, Bundesliga e campionato cinese), ma sono inclusi i campionati di Italia, Francia, Argentina e Brasile.
Esclusi i tornei di questi quattro paesi e qualche campionato asiatico, però, il quadro generale è desolante: La Romania, con 511 questionari, è stato il paese più testato e uno dei campionati dove ci sono più ostacoli per i giocatori. L’Africa è il continente più povero: il 73,2% dei giocatori guadagna meno di 950 euro. Il 32,2% degli europei ha uno stipendio basso. Il 41% dei calciatori sono pagati in ritardo. E l’8% riceve il salario con oltre tre mesi di ritardo. Il 55% degli africani con reddito elevato (più di 7.600 euro al mese) riceve la mensilità in ritardo, mentre 22,6 mesi è la media di contratto di un giocatore. Il 63% dei giocatori sono stati costretti a rimanere nel club debitore per paura di non trovare un’altra squadra.
Questione calciomercato: il 29% dei giocatori nel mondo sono stati trasferiti contro la loro volontà, un dato che schizza all’82% in riferimento alla Serbia. Tra quelli che giocano in Europa il 20,2% ha dichiarato che la loro richiesta di andare in un club diverso è stata respinta, il 7,4% ha ricevuto pressioni da parte della ex squadra per accettare il trasferimento, e il 4,4% ha ricevuto pressioni da parte di un agente o da parte di terzi. L’8% dei giocatori non ha un contratto scritto. In Europa la percentuale scende al 3%, in Africa si sale al 15%. Gravi i problemi anche di incolumità fisica. Il 9,5% hanno subito violenza fisica, una cifra cinque volte superiore rispetto al resto delle esperienze di lavoro. Il 55% è vittima di aggressioni da parte dei tifosi. Il 67,8% dei giocatori in Camerun non ottiene copia del contratto che ha sottoscritto. Il 17,2% degli stranieri si è sentito discriminato. Il 71,9% non ha terminato gli studi scolastici e solo il 12 per cento ha un titolo universitario. Infine il 6,6% ha avuto la possibilità di truccare una partita. La maggior parte aveva più di 33 anni.