Palermo, prosegue la querelle Zamparini-Mascardi: Unicredit blocca il fido da 2,5 milioni

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La querelle Zamparini-Mascardi per l’affare Dybala prosegue. Il presidente del Palermo, condannato mesi addietro dal Tas a versare 9,4 milioni nelle casse della Pencil Hill di Mascardi per la cessione dell’argentino alla Juventus, adesso vede bloccato da parte di Unicredit il fido da 2,5 milioni di euro, proprio a causa del contenzioso in essere con l’ex procuratore dell’attaccante. Zamparini, dopo aver annunciato l’ennesima battaglia legale contro Mascardi (col quale aveva concordato in estate una dilazione del pagamento previsto in quattro rate), si è dichiarato pronto a portare i libri contabili in tribunale.

Nel frattempo, però, Zamparini deve anche vedersela con Unicredit, che ha congelato il fido da 2,5 milioni nel conto corrente del club. “Il mio dispiacere e la mia tristezza non sono per il fattore economico – ha scritto Zamparini in una lettera indirizzata alla direzione di Unicredit – ma per una modalità di trattamento verso la società Palermo calcio. Infatti, da quando è iniziata la mia presidenza, mai abbiamo avuto alcun disguido, mai nessun ritardo nei pagamenti degli interessi, mai alcun problema sorto con la Società che ho l’onore di guidare e presiedere. Onore dovuto al nome prestigioso di Palermo: la squadra è la maggior espressione sportiva della città ed è un fatto sociale importante poiché la città spesso si identifica con essa. Pertanto, ritengo che la Vostra grave decisione sia uno sgarbo a tutta la città di Palermo ed in particolare alla sua tifoseria. In tutti questi anni di mia presidenza, moltissimo ho dato del mio patrimonio per questa città e questa regione: voi, che ereditate nella Vostra storia un nome prestigioso come Banco di Sicilia, nulla avete dato ma solo preso. Io credo, da cittadino, che la funzione di una banca sia sopratutto sociale, per finanziare le imprese che creano ricchezza e posti di lavoro e – di conseguenza – anche lavoro e risorse per la banca stessa. Con la Vostra decisione, priva del minimo rispetto e carica dell’arroganza che la ha espressa, mettete in un momento di difficoltà per fatti straordinari che ben conoscete, difficoltà che comunque supereremo con i nostri mezzi come abbiamo sempre fatto. Mettete, ripeto, in maggiori difficoltà la gestione del Palermo Calcio invece di aiutarla. Mi volete spiegare, e spiegare ai nostri tifosi e a tutti i cittadini, in nome di quale valore e quale principio trattate un Vostro cliente che sempre è stato corretto, con la decisione di togliere un affidamento che in data di oggi non è utilizzato ma che ci serve per tutti i pagamenti futuri come da budget, budget fatto a inizio anno tenendo conto appunto del Vostro affidamento bancario di 2,5 milioni? Vi ricordo che il Palermo Calcio dà lavoro e paga stipendi a 164 persone, insegna calcio a 232 ragazzi dai tredici anni in su e solo il costo di questo Settore Giovanile è pari ogni anno all’ammontare del nostro fido con Voi. Mi sarei aspettato, per una banca che lavora con la città e provincia di Palermo, una proposta del genere: paghiamo noi ogni anno i costi del settore giovanile come sponsorizzazione. Penso che tale pensiero sociale sia però mille miglia lontano dal Vostro pensiero concentrato sul denaro. Se permettete, io che ho fatto e faccio il contrario di quello che voi fate, io do e voi prendete, se permettete mi ritengo fortunato e ritengo voi sfortunati e vi disapprovo fortemente. Vi espongo anche i dati, perché la gente sappia, di quanto sono i costi che il Palermo ha sopportato sino ad oggi con il Vostro istituto: quanto vi ha dato, non preso.

Conto corrente aperto con affidamento 2,5 M€

1) Capitale movimentato con banca da apertura conto: 243.150.000€

2) Interessi pagati su affidamento: 1.320.212,46€
Spese pagate per gestione conto e commissioni: 167.122,43€+221.117,74€.
Totale pagato: 1.708.452,63€

Complimenti: bell’aiuto al Palermo Calcio. Questa mia lettera aperta è uno sfogo di persona offesa ed è una precisa informazione per la gente. La gente che lavora, che soffre per la sua squadra in questo momento di difficoltà sportiva DEVE SAPERE. Deve sapere del comportamento di una istituzione che dovrebbe essere un sostegno sociale ma che invece oggi tende ad ammazzare le aziende, col risultato di morire anche lei poiché le aziende sono la sua vita. Il mio è un grido di dolore per un paese, per una regione che potrebbe essere fra le migliori e che invece per ottusità, mancanza di valori, mancanza di rispetto per i veri valori che sono quelli della gente, del lavoro da dare ai giovani di questa terra, del rispetto e dell’amore per tutta la gente e che RIPETO invece fa come avete fatto con il Palermo Calcio: ma vi siete mai chiesti quante famiglie resterebbero senza sostegno se il Palermo (con me non succederà mai) chiudesse? Vi siete anche chiesti quanto lavoro perdereste anche voi con una societa che fatturando circa 60.000.000€ all’anno è una delle più grosse della Sicilia? Penso proprio che no: non ve lo siete chiesto, poiché siete incapaci di pensarlo”.