Stop al calciomercato da mille e una notte delle squadre cinesi? Magari ci saranno ancora grandi colpi, ma l’Amministrazione generale dello Sport (Gas), l’agenzia governativa responsabile del sistema sportivo, ha pubblicato un duro documento annunciando che “sarà istituito un tetto agli stipendi dei giocatori e le spese di trasferimento per controllare gli investimenti irrazionali”. La supervisione finanziaria sui club sarà intensificata per “mantenere entro limiti ragionevoli gli stipendi dei giocatori di alto livello”. L’agenzia ha anche annunciato che combatterà «il comportamento irregolare per quanto riguarda i contratti sottobanco. Giocatori e agenti che saranno scoperti a violare i regolamenti saranno severamente puniti», e punizioni (come l’esclusione dalle competizioni) saranno applicate alle società che raggiungeranno un livello di debiti troppo elevato. L’allarme è arrivato direttamente da Pechino, con il Governo che cerca di frenare la fuga di capitali travestita da investimenti esteri. Alcune aziende cinesi, infatti, sarebbero accusate di aver spostato miliardi di dollari offshore attraverso acquisizioni per sfuggire all’indebolimento della moneta cinese, con gli analisti che sottolineano inoltre una particolare tendenza a pagare più del dovuto per le attività estere. Da circa un mese le autorità finanziarie cinesi hanno messo sotto monitoraggio degli investimenti “irrazionale” all’estero nel settore immobiliare, alberghi, cinema, intrattenimento e club sportivi.