Un affare da tutti i punti di vista, costato poco ma dal rendimento altissimo: questo il bilancio finale di Euro 2016 per la Francia, che secondo uno studio pubblicato dal ministero dello Sport ha avuto un impatto positivo di 1,22 miliardi di euro per costi inferiori ai 200 milioni. Lo Stato aveva previsto 24 milioni di euro per la sicurezza di stadi e fan zones, una cifra poi raddoppiata a causa del rischio terroristico. Poi, 160 milioni erano stati investiti nella costruzione e nelle ristrutturazioni di una parte degli stadi. Queste cifre erano state coperte dallo stato, da fondi privati e dall’Uefa. A fronte di questi costi, l’Euro ha generato proventi per 1.221 milioni di euro: 625,8 milioni nel comparto turistico, 596 nel settore dell’organizzazione dell’evento. I 613.000 spettatori non francesi hanno portato nelle casse del settore turistico e alberghiero 625,8 milioni, 154 euro al giorno ciascuno, restando in media 7,9 giorni in Francia. Hanno speso il 35% del totale per l’alloggio, il 30% per nutrirsi, il 15% per i trasporti e il 20% in shopping e turismo. L’Uefa ha versato 360 milioni di euro, le 24 squadre hanno contribuito con 34,9 milioni, gli sponsor 22,6. Dal punto di vista occupazionale, l’organizzazione degli Europei di calcio ha rappresentato un aumento dell’attività pari a 116.750 mesi lavorati. Per lo stato, 70 milioni di euro in più nelle casse soltanto grazie ai proventi dell’Iva.