G-Expo: a novembre a Pechino la nuova fiera del calcio globalizzato targata Gea-Atm

“Vogliamo riportare il calcio italiano al centro del mondo, nuovo trait d’union tra l’Europa e i mercati emergenti, di cui la Cina oggi è il principale system maker”. Presenta così il G-Expo, la fiera del calcio che si terrà a Pechino a novembre e dalla forte impronta italiana, Alessandro Moggi, fondatore e presidente di Gea World che negli anni d’oro del calcio italiano ha organizzato 4 edizioni di ExpoGoal e che adesso ha siglato una partnership con l’Agenzia di produzione cinese All Time Media (ATM).
“Quindici anni fa – ha spiegato Moggi intervenuto alla conferenza stampa di presentazione a Roma, presenti Fabio capello, Alessandro del Piero, Alessandro Florenzi, Ciro Immobile, Mario Sconcerti e il presidente di All Time Media, Xin Chen – l’Italia era al centro del mondo calcistico. oggi, come dimostrano anche gli investimenti sia sul mercato dei calciatori da parte dei club cinesi, sia nell’acquisizione di club europei e di top player nella comunicazione, aprirsi al mondo è un’opportunità più che una necessità”. L’esperienza maturata da Gea World, ha aggiunto Moggi, andrà pero’ integrata con un mondo che ha subito due rivoluzioni: quella del marketing e quella della corsa all’engagement, meccanismi che consentono ai vari attori di aumentare la base di tifosi e quindi di introiti. Proprio su questo doppio binario, ha proseguito, sarà orientata la due giorni cinese a novembre, con incontri dedicati e orientati all’innovazione e al ‘business to business’ e agli incontri con i campioni, testimonial e iniziative sia dal vivo che digitali.
“Il know how italiano è una delle chiavi di cui ha bisogno il calcio cinese per riuscire a crescere – ha spiegato Xin Chen – Ben vengano i campioni, gli investimenti in strutture, ma sono fermamente convinto che solo acquisendo competenze ci si possa avvicinare ai modelli che hanno avuto un secolo per perfezionarsi. Il calcio italiano è stato per tanto tempo un punto di riferimento importante e gli interessi e gli investimenti fatti dalle società cinesi sono lì a dimostrarlo. Il G-Expo non sarà un evento cinese, bensì globale: lo stesso calcio italiano avrà modo di confrontarsi con quello che accade oltre confine”.