“Nel Milan c’è un unico proprietario, è presidente della società e non è in discussione in alcun modo il ruolo di presidente. Se mai dovesse porsi il problema non è il mio mestiere fare il presidente di una squadra di calcio. Tanto più che io sono tifoso del Vicenza”. L’ex a.d dell’Eni, Paolo Scaroni, consigliere della società rossonera, nega con l’ANSA le ipotesi di stampa che lo vedrebbero prendere il posto del cinese Yonghong Li qualora il fondo americano Elliott assumesse il controllo del club.
Al momento il fondo Elliott di Paul Singer, che ha finanziato Yonghong Li per l’acquisto del Milan da Fininvest con un prestito ponte garantito da un pegno sulla società rossonera, non esprime preoccupazioni per gli impegni dal nuovo socio cinese. Quest’ultimo, seppur in ritardo, finora ha versato le tranche del primo aumento di capitale da 60 milioni di euro, che ha tempo di completare entro giugno del prossimo anno. Venerdì scorso risultano essere arrivati 12 milioni di euro con alcuni giorni di ritardo rispetto a quanto previsto, anche a causa – è la lettura che si dà – dei vincoli, soprattutto di natura burocratica, che il governo cinese ha imposto alle esportazioni di capitali. Ed entro la metà di novembre è atteso da Yonghong Li il versamento di un’altra decina di milioni.