Mediaset con il Mondiale 2018 punta alla “total audience” e ad almeno 20 milioni di profitti

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Mediaset farà leva sulla total audience e si attende un’operazione con margine nettamente positivo dalla trasmissione in chiaro dei 64 match dei Mondiali russi del 2018. Un’operazione con ricavi che supereranno i costi e che raddoppierà i profitti essendo replicata in Spagna con le reti iberiche del gruppo. In Italia, se le cose andranno in un certo modo, potrebbero esserci utili per almeno 20 milioni.
“Ci dispiace che in Russia non ci sia l’Italia ma quattro anni fa l’impatto dell’Italia era stato di tre partite. Noi pensiamo che l’impatto dei mondiali in se’ sia molto più importante di quello della nostra nazionale, stimiamo che sarà un mondiale ad alto ascolto”, ha osservato l’a.d. di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, commentando l’acquisizione dei diritti tv, radio e onilne in esclusiva. “Per noi di Mediaset e pensiamo anche per il nostro pubblico è una notizia importante e bellissima. Abbiamo coniato questa espressione: “dal mundialito ai mondiali”. Avere i Mondiali di calcio per la prima volta nella storia da trasmettere in chiaro per Mediaset è un grande orgoglio. Un’esperienza già fatta in Spagna ma farlo in Italia ci da’ ancora più soddisfazione, dato che noi siamo un’azienda italiana nata in Italia”, ha aggiunto Berlusconi. La spese per l’acquisizione non è stata rilevata per questioni di riservatezza, ma al netto del risparmio per i programmi che non dovranno essere più inseriti nel palinsesto estivo, l’esborso per Mediaset si aggira sui 45 milioni. Somma che potrà essere assolutamente coperta dalle entrate pubblicitarie, per le quali anzi Stefano Sala, ad di Publitalia è fortemente ottimista. “Posto che negli ultimi tre anni chiudiamo con il segno più e complessivamente con l’1,7% di incremento, nel 2018 – ha sottolineato Sala – contiamo di agganciare la grazie ai Mondiali tutto il surplus ci advertising che si riverserà sul mercato”.
Le attese sono importanti. “È dal 2002–ha spiegato ancora Berlusconi – che i Mondiali non vengono trasmessi tutti da un unico broadcaster e tutti gratis ed è la prima volta in assoluto nella storia che tutte 64 le partite saranno in diretta”. L’audience nelle edizioni precedenti trasmesse da Sky e Rai in chiaro raggiungeva il 23%, con Sky che aveva limiti fisiologici legati agli abbonati del 6%. Queste soglie per i manager Mediaset sono ampiamente alla portata. Il settore pubblicitario non potrà che rispondere di conseguenza anche tenuto conto che le programmazioni delle rete free non verranno snaturate e alle trasmissioni tv classiche si aggiungeranno quelle in streaming, quelle radio (con spazi ad hoc riservati alla Gialappa’s e agli Autogol su Radio105). Inoltre si sta cercando un accordo con la Fifa per poter trasmettere i match con il doppio audio per raggiungere le comunità straniere più numerose che vivono in Italia.
La a rete tv dedicata ai Mondiali sarà Italia 1, anche se la partita inaugurale, quattro match delle qualificazioni e tutti gli incontri dagli ottavi di finale in poi saranno su Canale 5. Berlusconi ha notato inoltre che “questi saranno i primi Mondiali nell’era della total audience” e anche per questo la società spera “ci siano ricavi aggiuntivi dallo sfruttamento via web”, anche considerando che il 2018 sarà il primo anno della nuova piattaforma Mediaset Play. Berlusconi, infine, ha spiegato che l’acquisizione dei diritti sui Mondiali “non cambia i piani per Premium per cui l’offerta per il prossimo bando della Serie A per il triennio 2018/21, ci sarà, anche se sarà “razionale”. Intanto gli abbonati Premium potranno vedere i Mondiali e tutte le partite in prime time saranno trasmesse con la nuova tecnologia 4k. mentre sul fronte dell’accordo che si sta cercando con Tim per la fornitura di contenuti alla joint venture con Canal+ Pier Silvio Berlusconi ribadisce che “la vicenda Vivendi rischia di rallentare qualcosa che serve soprattutto a loro”. Sulla stessa è in corso una mediazione di cui è doveroso attendere l’esito. Fermo restando, ha detto Berlusconi, “che il nostro lavoro è quello di trovare accordi”.