Un’altra estate di crisi per il calcio italiano: dal -70 al rischio iscrizioni tra Serie B e C

Il record di penalizzazioni degli ultimi sei anni basta per capire quale andamento abbia preso nuovamente il calcio professionistico in Italia. Un totale di 70 punti tolti tra Serie A, B e C nella stagione 2017/18, quasi interamente in terza serie (solo due punti tolti al Bari tra i cadetti) per un trend invertito dopo l’andamento positivo delle ultime due stagioni. Dopo il -56 del 2015, le penalizzazioni si erano ridotte a 29 punti nel 2016 e 25 nel 2017, ma l’ultima stagione ha riportato il calcio italiano ai livelli peggiori della sua storia. E non finisce certo qui, perché le scadenza per presentare la domanda d’iscrizione alla stagione 2018/19 riserverà diverse novità in una geografia del pallone da ridisegnare secondo canoni ben differenti da quelli decretati dal campo.
La Serie A non corre rischi sul piano delle iscrizioni, anche se i deferimenti di Chievo e Parma potrebbero stravolgere la griglia di partenza in piena estate, con Crotone e Palermo alla finestra. Proprio i siciliani, però, hanno ben poco per cui stare sereni. Ieri è stata depositata la domanda di iscrizione al prossimo campionato di Serie B, ma nel frattempo la Procura federale ha chiesto gli atti delle indagini relative all’affare Mepal, quei 40 milioni messi a bilancio su cui la Procura di Palermo ha voluto vederci chiaro, avviando pure un’istanza di fallimento (respinta dal Tribunale). Se il Palermo dalla sua ha una sentenza favorevole, in seconda serie c’è chi ha ormai ben poco a cui appellarsi. Il Cesena per tre volte s’è visto bocciare il piano di risanamento presentato all’Agenzia delle Entrate e ormai si avvia al fallimento. Il Bari, che ha chiuso la scorsa stagione con due punti di penalizzazione, deve depositare le prove sui pagamenti di ritenute e contributi, quota di partecipazione al campionato e fidejussione. Il Foggia, infine, deve fare i conti con una richiesta di retrocessione da parte della Procura federale.
Situazioni complesse, che però non raggiungono i livelli toccati lo scorso anno in Serie C, dove una squadra (l’Akragas) ha chiuso il campionato a zero punti per via del -15 inflitto nel corso della stagione. Nessuno peggio degli agrigentini, nemmeno l’Arezzo salvatosi in extremis dal fallimento e dalla retrocessione a dispetto del -13, stessa penalizzazione inflitta al Matera (che sul campo sarebbe arrivato davanti al Cosenza, promosso in B tramite play-off), mentre nel club della doppia cifra troviamo anche il Siracusa con un -10 che non ne ha pregiudicato la salvezza. I siciliani si iscriveranno, o almeno, questa è una delle condizioni richieste da D’Alì (patron del Troina e potenziale acquirente della società) per rilevare il pacchetto azionario. Dovrebbe aver superato la tempesta anche il Trapani, sebbene il comandante Morace non abbia ancora trovato un nuovo azionista, per il resto è crisi totale: Mike Piazza ha annunciato il suo disimpegno dalla Reggiana, Mestre e Pro Piacenza vanno verso il forfait, mentre da Fidelis Andria, Matera e Juve Stabia giungono informazioni a dir poco preoccupanti. Il tutto in uno scenario che vede già un posto libero per la mancata affiliazione del Vicenza (fuso col Bassano Virtus) e che, nella griglia dei ripescaggi, vede le ancora inesistenti squadre B favorite rispetto alle retrocesse della scorsa stagione: cinque in tutto (dovevano essere sei, ma il Modena è stato radiato a campionato in corso), meno dei posti che dovrebbero liberarsi per le mancate iscrizioni.