La patata bollente relativa alle spese del Paris Saint-Germain passa nuovamente al Club Financial Control Body della Uefa. Dopo la decisione del capo ispettore di chiudere l’indagine a carico del club partigino e la successiva decisione di farla riesaminare dalla camera arbitrale, quest’ultima ha annunciato la volontà di rinviare il caso alla Camera di Investigazione del Cfcb per ulteriori indagini. Non conosce fine, dunque, la saga che vede al centro dell’inchesta il passaggio di Mbappé e Neymar al club della capitale francese. Lo scorso 13 giugno, la Uefa aveva deciso di non infliggere alcuna sanzione al Psg, salvo poi vedere il caso nuovamente riaperto nei primi di luglio. Adesso, dopo quasi tre mesi, arriva un ulteriore rinvio per accertarsi della regolarità degli investimenti compiuti da Al Khelaifi. Non tanto quello fatto per portare Neymar sotto la Torre Eiffel, le cui cifre sono note a tutti (ammortamento annuo da circa 40 milioni e altri 37 milioni annui di stipendio), bensì per Mbappé. L’attaccante è stato prelevato dal Monaco con la formula del prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza, strategia che la Uefa stessa ha lasciato intendere di voler fronteggiare per evitare che trasferimenti di questa caratura possano avere un “peso” solo a partire dall’esercizio successivo. Senza contare l’opera di svalutazione fatta dallo stesso organo di controllo nei confronti di cinque contratti di sponsorizzazione siglati dal Psg con enti o partner provenienti dal Qatar, per un taglio del 37% circa.
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