Sette anni dopo, il Paris Saint-Germain si libera del “fardello” di Qatar Tourism Authority. Uno sponsor che ha finanziato pesantemente il club parigino, con un accordo inizialmente valutato tra i 150 e i 200 milioni annui finito sotto la lente di ingrandimento della Uefa per via delle generose elargizioni fornite al club dello sceicco Al Khelaifi. Il settlment agreement ha posto dei paletti (dal 2014 al 2017), ma il cambio epocale è giunto solamente quest’anno. Il Psg ha siglato un accordo più remunerativo con la catena alberghiera Accor per circa 60 milioni annui e l’ente turistico qatariota non rientra più tra gli sponsor della società francese, che punta adesso ad alleggerire la propria dipendenza da Doha, almeno per quanto riguarda i ricavi commerciali.
Nel 2014, tra i vari punti del settlement agreement tra Uefa e Paris Saint-Germain, i parigini hanno visto ridimensionato il valore del contratto di sponsorizzazione con Qta (una svalutazione di circa 51 milioni di euro) e hanno intrapreso un percorso virtuoso verso il break even, raggiunto nel 2017 quando il Club Financial Control Body ha confermato l’uscita dal regime di settlement agreement. Una volta “libero” da vincoli sul mercato, il Psg ha piazzato i due colpi più costosi nella storia del calcio: Neymar e Mbappé per complessivi 420 milioni di euro. Ancora una volta, la Uefa si fa sentire, pur senza sanzionare il club. Di fatto, per i parigini è un ulteriore avvertimento per quanto riguarda l’accordo con Qta e anche se il Tas dà ragione al Psg in merito alla legittimità dei due trasferimenti monstre, i francesi si sono attivati per trovare nuove sponsorizzazioni.
Vicende che hanno spinto il Paris Saint-Germain verso una nuova strada. Quello che dal quotidiano “Le Parisien” è definito il “contratto d’oro” con Qta non è stato rinnovato, né tantomeno sono arrivati annunci pubblici della conclusione del rapporto. Intanto il Psg lavora allo sviluppo di nuove risorse grazie anche al marketing locale e internazionale, con un occhio verso l’estremo Oriente (Cina e Giappone) per iniziare a tagliare il cordone ombelicale col Qatar. Quello che ha sostenuto il club parigino sin dagli arrivi in pompa magna di Ibrahimovic e Thiago Silva e che adesso rappresenta il passato, per cercare di schivare la scure del fair play finanziario.