Javier Tebas anticipa le elezioni per la presidenza della Liga e punta a mantenere saldo il proprio posto fino al 2024. L’attuale presidente della principale lega calcistica spagnola ha infatti annunciato le proprie dimissioni, in anticipo di circa un anno rispetto alla naturale scadenza del mandato, candidandosi contestualmente alle nuove elezioni per prolungare la propria presidenza fino al 2024. Al centro di questa sua decisione, la possibilità di negoziare gli accordi per la cessione dei diritti televisivi per il triennio 2022-2025, con l’obiettivo di superare i circa 3,4 miliardi di euro ottenuti per il triennio corrente (iniziato con la stagione attualmente in corso). “Ho deciso di dimettermi dall’incarico di presidente – si legge nella lettera pubblicata da Tebas su Twitter – affinché si inizi un processo elettorale, al quale intendo presentarmi, e spero di ottenere la fiducia per altri quattro anni”.
Nella propria lettera, Tebas indica quattro punti fondamentali che lo hanno portato a indire nuove elezioni. A partire, appunto, da diritti televisivi: “Dobbiamo cercare di dare all’istituzione la massima stabilità possibile, la Liga ha la responsabilità enorme di gestire la principale fonte di ricavo dei club, che sono i diritti audiovisivi (ci riferiamo ad una cifra vicina ai 2,2 miliardi di euro a stagione)”. “Il periodo del mandato attuale – prosegue – termina agli inizi di ottobre 2020 e il bando per i diritti nazionali per il triennio 2022/25 sarà approssimativamente tra marzo e giugno 2021, a mio avviso troppo vicino al periodo elettorale”. Il secondo punto è puramente politico, perché “è possibile che nel nostro Parlamento nazionale e nel Parlamento europeo possano sorgere leggi e direttive che riguardano la nostra istituzione e i vostri ricavi. Per poter parlare con tutti i soggetti coinvolti, penso che non sia un bene farlo con un mandato a cui manchino pochi mesi”.
Gli ultimi due punti, infine, riguardano questioni interne alla Liga. A partire dal fermo “no” alla Superlega Europea: “La Liga ha guidato l’opposizione alle riforme delle competizioni europee, abbiamo guidato la difesa dei vostri ricavi audiovisivi affinché gli stessi non perdano valore. È evidente che negoziare con un mandato di alcuni mesi non è lo stesso che con un mandato con altri anni a venire”. In conclusione, “la partenza di Javier Gomez durante questo mese di dicembre è anche un fattore importante – conclude Tebas – siamo stati un tandem che ha funzionato alla perfezione e Gomez è insostituibile. Però la figura del direttore generale, come segnalato dal nostro statuto, è unita al futuro presidente”.
Le dimissioni di Tebas, dunque, sono in realtà un tentativo per rimanere in sella alla Liga per almeno altri quattro anni, in modo da poter portare avanti i progetti già intrapresi all’interno del calcio spagnolo. Aveva già anticipato le elezioni nel 2016, quando l’unico sfidante fu Alex Aranzabal (ex presidente dell’Eibar). Attualmente non si conoscono ancora candidature alternative alla sua, ma l’obiettivo di Tebas è quello di restare in Spagna. Spegnendo sul nascere le voci che già in passato lo avevano accostato alla Serie A o alla Premier League.