La Afc, la federazione calcistica asiatica, ha disposto il blocco delle partite internazionali in Iran e ancora una volta, le tensioni politiche del Golfo Persico scuotono il mondo del calcio in Oriente. I turni preliminari della Champions League asiatica, a cui partecipano quattro club iraniani, rischiano di non prendere il via per le squadre coinvolte. Esteghlal, Persepolis, Sepahan e Shahr Khodro, hanno annunciato la loro intenzione di partecipare al torneo solamente se potranno disputare le partite casalinghe in Iran, altrimenti valuteranno il ritiro. La situazione è ancora in standby e le partite dovrebbero disputarsi entro la settimana in campo neutro, secondo quanto richiesto dalla Afc, presieduta da Salman bin Ibrahim Al Khalifa, membro della famiglia reale del Bahrain, storicamente legato all’occidente e con relazioni diplomatiche non certo semplici per quanto riguarda il rapporto con l’Iran.
La decisione della federcalcio asiatica è stata condannata dal parlamento iraniano e arriva dopo le tensioni delle ultime settimane, culminate con l’abbattimento di un aereo ucraino da parte delle forze di difesa aerea di Tehran. “L’Iran è il paese più sicuro della regione – ha protestato il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, stando a quanto riferisce l’agenzia Mehr -. È chiaro che questa non è una decisione di natura sportiva. Speriamo che il problema sia risolto presto”. Dello stesso avviso il viceministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi, che parla di una “decisione politicamente motivata” e accusa l’Arabia Saudita di voler strumentalizzare gli ultimi eventi per i “propri scopi politici e favorire la vittoria delle proprie squadre”.