I cinesi si appellano anche al coronavirus per non pagare: il Parma è solo italiano

Gli ormai ex soci cinesi del Parma di Link non partecipano al versamento della quota del 30% di aumento di capitale da 9 milioni e loro partecipazione viene azzerata. L’ultima scusa dei soci cinesi del Parma per rimandare il versamento della quota del 30% di aumento di capitale da 9 milioni complessivi a loro spettante è stata il coronavirus e la conseguente chiusura delle banche cinesi. Peccato che di solito i bonifici di  Link, di norma, partissero  da Hong  Kong dove l’epidemia di polmenite del virus sconosciuto non ha causato ancora, per fortuna, la serrata delle istituzioni finanziarie.

Parma tutto italiano

Di fronte all’ennesimo inadempimento, dunque, relativo a un obbligo assunto lo scorso dicembre in sede di chiusura dell’arbitrato che aveva già messo in discussione l’assetto azionario del club, la partecipazione cinese si è azzerata. Nuovo Inizio,  la società che riunisce i 7 imprenditori parmigiani (Guido Barilla, Giampaolo Dallara, Mauro Del Rio, Marco Ferrari, Angelo Gandolfi, Giacomo Malmesi, Paolo e Pietro Pizzarotti) che hanno rifondato il Parma dalle ceneri del fallimento del 2015 e  sostenuto la squadra nella risalita dalla Serie D alla Serie A, è così diventato azinista al 99% di Parma Calcio 1913. «PPC»,  la Spa che riunisce oltre 800 soci in rappresentanza di tifosi, sponsor e aziende del territorio di Parma,  uno dei primi esempi di azionariato diffuso nel calcio italiano, mantiene l’ 1%.

Link  International

L’ex socio cinese detentore  del 30% esce dalla compagine societaria.  L’azzeramento della quota  è conseguenza del mancato versamento del capitale entro la mezzanotte di venerdì 31 Gennaio, a seguito di un’ampia finestra di adempimento (50 giorni rispetto ai 30 di legge) concessa alla società asiatica. Il 12 dicembre scorso, in base alla delibera dell’assemblea notarile straordinaria, Nuovo Inizio aveva infatti versato l’intero aumento per un totale di 9 milioni di euro tra capitale e sovrapprezzo, in parte anche in nome e per conto di Link, con una condizione risolutiva espressa che prevedeva l’azzeramento della quota di Link International, in caso di mancato versamento della stessa nei 50 giorni successivi. Tale risoluzione, deliberata davanti al Notaio Almansi in Parma, era stata approvata all’unanimità da tutti i Soci incluso Link, rappresentata per l’occasione da un legale di un importante studio internazionale.

La reazione di Nuovo Inizio

«Prendiamo atto della mancata sottoscrizione e versamento da parte di Link nei termini – ha dichiarato Marco Ferrari, Presidente di Nuovo Inizio -. Nei mesi scorsi avevamo lavorato ad un accordo che consentisse di condividere alcuni obiettivi strategici anche nel loro interesse, ma in una società di capitali ci sono obblighi e tempistiche mandatorie la cui inottemperanza prevede conseguenze ineluttabili. Nei giorni scorsi ci hanno contattato, sostenendo di non poter adempiere a causa di un giorno di extra festività bancaria, istituito dal Governo in seguito all’emergenza sanitaria in Cina. Abbiamo un profondo e totale rispetto per la difficile situazione in Cina, ma Link avrebbe potuto e dovuto adempiere sin dal 12 dicembre scorso, avendo goduto di termini più lunghi rispetto ai 30 giorni previsti dalla legge. Inoltre la società è domiciliata e soggetta alle leggi di Hong Kong, da dove ha sempre gestito ogni operatività bancaria. Il sistema finanziario di Hong Kong ha funzionato regolarmente per tutto il mese di gennaio e le banche sono state regolarmente operative la scorsa settimana, inclusa la giornata di venerdì 31 Gennaio. Non c’è stato quindi alcun ragionevole motivo che possa giustificare un inadempimento rispetto alle scadenze. Nulla cambia, ovviamente, per il Parma Calcio, i cui piani di sviluppo continueranno ad essere supportati ed accompagnati da Nuovo Inizio».