La Premier League sta sviluppando un progetto per il proprio servizio streaming over-the-top, sulla falsariga di giganti del web come Netflix. Un piano per il futuro, ma non del tutto remoti. Il presidente di lega, Richard Masters, ha confermato le intenzioni della Premier, senza però rivelare date di lancio. Probabile che il 2022 possa essere l’anno zero, con il nuovo ciclo di diritti televisivi. I pacchetti per il triennio attualmente in corso sono stati ceduti per un totale di 9,2 miliardi di sterline tra accordi locali ed esteri, cifra che il massimo campionato inglese intende aumentare, cercando di produrre un canale di proprietà.
“Durante l’ultimo bando – ha dichiarato Masters – abbiamo investito parecchio tempo e risorse nel costruire la nostra expertise e la nostra capacità di rapportarci col consumatore. Eravamo pronti allora e saremo pronti alla prossima occasione, qualora dovesse presentarsi l’opportunità. Non sto dicendo che accadrà nel prossimo ciclo né quando succederà, ma la Premier League si muoverà verso un mix di rapporto diretto col consumatore e cessione di diritti media. I rischi ci sono, competizioni sportive come la Premier League hanno avuto successo nel trovare accordi con emittenti già stabilitesi nel mercato. Queste sono strategie diverse e la transizione da una all’altra, se e qualora dovesse accadere, sarebbe un grande momento. Abbiamo ogni ragione per essere ottimisti sul futuro dei diritti sportivi, non penso che sia scoppiata la bolla. I diritti internazionali hanno continuato a crescere e non ho ragione di credere che non continueranno a farlo”.
Nel corso della vendita dei diritti televisivi per l’ultimo triennio, la Premier League ha registrato un passo indietro riguardo al valore dei pacchetti domestici, ma in compenso ha alzato l’asticella sui diritti per l’estero, in aumento dell’8% rispetto al triennio precedente. Adesso la Premier ha iniziato a sondare il terreno per il periodo 2022-2025, siglando già un accordo della durata di sei anni con Nordic Entertainment Group per la trasmissione delle partite in Norvegia, Danimarca, Svezia e Finlandia (per un totale di due milioni di sterline). Il lancio di una piattaforma over-the-top, però, equivarrebbe a fare un passo nel futuro, come già fatto dalla Uefa (con Uefa.tv), dalla Liga spagnola (con LaLigaSportsTV) e dalla Bundesliga tedesca, che dalla prossima stagione lancerà una piattaforma streaming per i mercati esteri.