Il calcio spagnolo inizia a tagliare gli stipendi per far fronte all’emergenza Coronavirus. Una strada già intrapresa da Atletico Madrid ed Espanyol, che intende seguire anche il Barcellona nonostante l’opposizione dei propri tesserati. In Spagna lo chiamano “Erte” (Expediente de Regulacion de Empleo Temporal) e si tratta di uno strumento previsto per sospendere o ridurre la giornata lavorativa dei dipendenti per cause di forza maggiore. Nella Liga, chi ha deciso di perseguire questa via, ha ridotto del 70% la quota giornaliera degli stipendi dell’area sportiva.
La prima società ad annunciare tale mossa è stata l’Espanyol, che ha per l’appunto ridotto del 70% il salario giornaliero per i calciatori della prima squadra (maschile e femminile) e del settore giovanile, oltre che degli staff tecnici e dirigenziali. Una decisione unilaterale, quella del club catalano, che però assicura totale “comprensione e rispetto” da parte di chi è stato colpito da questi tagli. Per l’Espanyol, la decisione di ridurre le spese salariali è dettata anche dal rischio di scivolare in Segunda Division: al momento della sospensione dei tornei, la classifica lo vede ultimo a sei lunghezze dalla salvezza. Se non dovesse essere annullata la stagione, le chance di mantenere un posto in Liga sarebbero ridotte.
Un problema che non riguarda decisamente l’Atletico Madrid, ma anche i madrileni hanno deciso di ricorrere ad un “Erte” per far fronte ai mancati introiti dovuti allo stop forzato per la pandemia. Nella nota con cui i Colchoneros annunciano le misure drastiche adottate sul fronte salariale, si parla addirittura di una mossa effettuata “con l’unico obiettivo di garantire la sopravvivenza del club”. In questo caso, i tagli riguardano sia gli impiegati che i giocatori e i tecnici, ma non viene specificata l’entità stessa delle riduzioni previste: “Stiamo lavorando per ridurre l’impatto della misura e limitarla allo stretto indispensabile – si legge nella lettera firmata da Miguel Angel Gil – per far sì che tutto torni a funzionare come prima quando riprenderà il campionato”.
A questi due club intende aggiungersi il Barcellona, che nonostante il rifiuto dei propri giocatori ha deciso di sottoporre il proprio piano di riduzione salariale alle autorità locali: “Il Cda ha deciso di attuare una serie di misure per mitigare gli effetti e ridurre le conseguenze di questa crisi. Tra le misure adottate quelle relative al luogo di lavoro, motivate dalla necessità di attuare misure per adattare gli obblighi contrattuali del personale del club alle nuove e temporanee circostanze. Riguarda la presentazione dei diversi file relativi nel campo sportivo (calcio e altri sport professionistici), così come nel resto del personale non sportivo, che verranno esaminati davanti al dipartimento del Lavoro della Generalitat de Catalogna, una volta che il club avrà condiviso con tutto il personale, sportivo e non, gli aspetti relativi a queste misure e il loro campo di applicazione”.