La Bundesliga può ripartire. Ferma dallo scorso 13 marzo a causa dell’emergenza sanitaria scaturita per la pandemia di Covid-19, la massima serie tedesca potrà tornare in campo (così come la 2. Liga) a partire dalla seconda metà di maggio. L’annuncio della Cancelliera Angela Merkel ha di fatto permesso ai club professionistici tedeschi di compiere un ulteriore passo nella programmazione del ritorno in campo, sebbene già da diversi giorni gli allenamenti erano stati ripresi. Tocca ora alla Dfb pronunciarsi in merito alle date ufficiali per la ripresa dei campionati, che potranno essere conclusi giocando le rimanenti partite (nove giornate da disputare, più il recupero di Werder-Eintracht) rigorosamente a porte chiuse.
“La decisione odierna è na buona notizia per la Bundesliga e la 2. Liga – ha dichiarato Christian Seifert, presidente del comitato esecutivo di Lega -. Ciò comporta una grande responsabilità per i club e i loro dipendenti per implementare le misure mediche e organizzative in modo disciplinato. Le partite a porte chiuse non sono una soluzione ideale per nessuno. Comunque, durante la crisi, che minaccia l’esistenza di alcune società, è l’unica opzione per preservare le leghe nella loro forma attuale. Vorrei ringraziare chi ha assunto tale decisione a livello nazionale e federale per averci dato questa fiducia”. Lo stesso Seifert, a pochi giorni dallo stop, aveva stimato in circa 750 milioni di euro le perdite legate ad un’eventuale sospensione dei tornei.
Per i club tedeschi la “fase due” è iniziata già dal 6 aprile, quando le prime squadre hanno riaperto i cancelli dei loro centri sportivi per gli allenamenti individuali, secondo un protocollo ben preciso: gruppi composti da non più di sette giocatori, tutti ad una distanza di almeno un metro e mezzo, con cabine individuali al posto degli spogliatoi (anche se c’è chi ha preferito fare la doccia a casa). La scorsa settimana, in previsione di una ripartenza, tutti i calciatori e i componenti degli staff tecnici dei 36 club di Bundesliga e 2. Liga si sono sottoposti all’esame del tampone. Su 1724 test, 10 sono risultati positivi. Tra questi, tre calciatori del Colonia, che sono stati messi in quarantena senza che però venisse sospesa l’attività della squadra, regolarmente in campo per allenarsi.
La Bundesliga, dunque, è la prima delle top five leagues a programmare la ripartenza. Questo grazie anche ad un modello organizzativo che nel corso degli ultimi anni si è orientato sempre più verso lo “smart working”. Prima della pandemia, ovviamente, gli strumenti tecnologici sono serviti per analizzare le prestazioni in campo, come dimostra il primo investimento effettuato nell’ambito del programma Dfl for Equity, destinato ai finanziamenti nelle start-up tecnologiche. Tra queste, anche un’azienda di web streaming e protezione dei diritti Iptv, che potrebbe rendersi ancor più necessaria in questo periodo di chiusura forzata degli spalti.