L’impatto della pandemia di Covid-19 sul calciomercato non sarà affatto benevolo. In Serie A, così come negli altri campionati europei, le cessioni non saranno sufficienti a finanziare le campagne acquisti. E quanto risulta da un report di EY riguardo alle future operazioni previste per i club della massima serie. Le fonti accessorie disponibili per il prossimo mercato sono stimate poco al di sotto dei 100 milioni di euro, generando un budget per nuove operazioni di circa 380 milioni. Considerando questa cifra e il numero di operazioni “necessarie” da un punto di vista tecnico, il prezzo medio di queste ultime si attesterà a circa 5,5 milioni, un valore più basso di circa il 23% rispetto all’anno scorso. Quantitativamente, in Serie A, ci si dovrà attendere un numero di operazioni inferiori del 18% rispetto all’ultimo anno, con un valore complessivo in diminuzione del 40%: dagli 1,4 miliardi spesi nel 2019/20 agli 830 mila euro previsti per il prossimo calciomercato.
Dall’analisi di EY relativa al player trading nei cinque principali campionati europei, emerge un saldo negativo tra acquisti e cessioni, il che significa che le squadre non riescono ad autofinanziare le proprie operazioni in entrata. Anche nella media delle ultime cinque stagioni il saldo tra acquisti e cessioni è negativo, per circa 1,2 miliardi di euro. Le fonti accessorie a cui ricorrono i club per finanziare le loro campagne acquisti sono identificabili in: surplus della gestione operativa, ricorso a debiti verso banche e istituti creditizi e versamenti da parte dei soci. La crisi causata dalla pandemia, inoltre, porterà ad una riduzione di cassa nella stagione 20/21 di circa 400 milioni per i club italiani, principalmente imputabile alla contrazione dei ricavi da ticketing e da sponsor. Tuttavia, l’impatto sarà parzialmente mitigato da riduzioni di costo che le squadre riusciranno ad ottenere soprattutto sugli stipendi dei calciatori e sulle spese organizzative per le partite giocate a porte chiuse.
La riduzione delle risorse comporterà anche una riduzione degli investimenti sul mercato, un ribasso stimato del 70% circa. La contrazione del budget disponibile per operazioni di calciomercato costringerà i club a concentrarsi prioritariamente sugli acquisti necessari, offrendo eventualmente anche prezzi inferiori in base alle disponibilità finanziarie. Nell’ultima stagione solo il 36% delle operazioni onerose in Serie A sono state individuate come “necessarie” da un punto di vista tecnico, per affrontare la stagione. Nel mercato che verrà, si stima che queste operazioni dovranno essere effettuate con un valore medio inferiore del 23%.