Il Barcellona inizia a fare i conti con la crisi da pandemia. Il Cda di giovedì si è chiuso con una proiezione al ribasso dei ricavi per la stagione 2019/20: circa il 30% in meno rispetto a quanto previsto, motivo per cui sono state approvate alcune misure per rivedere il budget in vista della stagione 2020/21. Il tutto sulla base delle previsioni dell’Eca, secondo cui nei prossimi due anni i club europei perderanno 4 miliardi di euro, ma anche della possibilità di tornare alle normali attività verso l’inizio del prossimo anno. Una crisi per tutti, quella legata al Covid-19, col Barcellona che dal canto suo non stava già vivendo una situazione florida.
Nel mese di ottobre del 2019, il club catalano aveva prospettato un fatturato di 1,047 miliardi di euro per l’esercizio in chiusura al 30 giugno 2020, in aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente. L’avvento del Covid-19 e la conseguente sospensione delle attività, riprese senza poter contare sulla presenza del pubblico sugli spalti, hanno invece ridotto le entrate di almeno 300 milioni, riportando il fatturato alle soglie raggiunte prima della cessione di Neymar al Paris Saint-Germain. Le plusvalenze, anche quest’anno, giocano un ruolo importante, come dimostra l’operazione Arthur-Pjanic imbastita con la Juventus.
Per far fronte all’impatto della pandemia, il club ha rafforzato la propria posizione finanziaria stipulando nuove polizze di credito e tagliando costi postponendo progetti ritenuti non strategici, applicando un Erte (Expediente de Regulacion Temporal de Empleo, una riduzione degli ingaggi) a metà del proprio organico. Questo stratagemma ha permesso una riduzione degli stipendi dal 40% al 60% e ha coinvolto 309 dei 540 dipendenti del club. I giocatori della prima squadra, da parte loro, hanno concordato una riduzione salariale del 70% durante lo stato di emergenza, più un ulteriore 2% per poter coprire la totalità degli stipendi dei dipendenti i cui compensi sono stati ridotti a causa dell’Erte.
Dalla riunione del board, infine, è stata ufficializzata la data per le prossime elezioni presidenziali. I soci del Barça andranno alle urne il 20 e 21 marzo, ma sarà possibile esprimere il proprio voto anche via posta, data la situazione causata dalla pandemia di Covid-19. Sarà il weekend della verità per Josep Maria Bartomeu, presidente in carica del club azulgrana, al centro delle polemiche per la gestione della società e per la questione Messi. Se l’allarme per il possibile addio dell’argentino è rientrato (con una clausola da 700 milioni e il rischio di portare la querelle in tribunale), la rottura tra l’attuale dirigenza e il numero 10 del Barça appare comunque insanabile. Con tutto quello che ne conseguirà in sede elettorale.