È stata approvata all’unanimità la prima rimodulazione del budget 2020 della Figc, in attesa di una seconda che verrà stabilita una volta definiti i contributi attesi da Sport e Salute per il nuovo anno. “Un successo straordinario in un momento di grande difficoltà per il mondo del calcio”, ha commentato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine del Consiglio Federale tenutosi ieri. Il presidente della Federcalcio ha posto l’accento sulla finalizzazione di 38 partnership da parte della federazione con il conseguente incremento dei ricavi commerciali (raddoppiati rispetto al quadriennio precedente), che consentirà di far fronte ad una contribuzione diretta verso le componenti in questo periodo difficile pari a 38 milioni euro. Il tutto con un costo del personale ridotto di quasi mezzo milione di euro.
Il risultato d’esercizio è positivo per 2,1 milioni di euro, anche a causa del rinvio e alla riduzione di alcuni voci di ricavo e di costo legate alla pandemia di Covid-19. Per quanto riguarda i ricavi caratteristici della federazione (diritti televisivi, quote associative e partecipazione alle manifestazioni internazionali), si segnala una diminuzione di circa il 20%. In compenso, sono stati incrementati i proventi da pubblicità e sponsorizzazioni, riducendo i costi. Il presidente Gravina ha anche aggiornato il Consiglio in merito allo stato d’avanzamento delle interlocuzioni con il Ministero dell’Economia e delle Finanze in merito all’auspicato inserimento dei prossimi provvedimenti governativi per trovare forme di ristoro per le società professionistiche.
La situazione di emergenza causata dalla pandemia, inoltre, si è aggravata nelle ultime settimane e ciò ha ancora di più acuito le difficoltà collegate alla carenza di liquidità per le società professionistiche. Per questo motivo, il presidente federale ha proposto al Consiglio (che ha approvato a maggioranza con il voto contrario dei rappresentanti degli atleti e degli allenatori) la deroga alla disciplina dei termini di imminente scadenza, previsti per il pagamento degli emolumenti dovuti ai tesserati, ai lavoratori dipendenti e ai collaboratori addetti al settore sportivo delle società professionistiche. In questo modo, il termine del 16 novembre 2020 è posposto al 1° dicembre 2020, ai fini dei controlli federali e della applicazione delle relative sanzioni. A tutela delle retribuzioni più basse, resta immutato il termine del 16 novembre 2020 per il pagamento dei ratei residui riguardanti la mensilità di giugno 2020, ai fini dei controlli federali e della applicazione delle relative sanzioni e restano vigenti le disposizioni per i contratti tra società professionistiche e “tesserati” con compensi annui lordi pari o inferiori ad euro 50.000,00.
Sempre in tema Covid-19, sono state evidenziate le difficoltà nel rilascio da parte di alcune Aziende Sanitarie della necessaria autorizzazione per i calciatori convocati a raggiungere i ritiri delle rispettive nazionali. Il presidente federale ha informato il Consiglio dell’intensificarsi delle relazioni intercorse con le istituzioni al fine di uniformare le procedure. Gravina ha sottolineato come la mancanza di uniformità rechi un danno evidente all’attività complessiva del calcio italiano: “Ho manifestato la mia preoccupazione – ha dichiarato in conferenza – sul mancato coordinamento da parte di alcune Asl. Purtroppo siamo l’unica federazione europea ad avere un problema di questo tipo”. In merito alla centrale unica per l’analisi dei tamponi, Gravina si mostra possibilista: “L’avevo già proposto mesi fa, l’abbiamo approvata venerdì in occasione del Comitato di presidenza. Non entro nel merito dell’autodeterminazione delle singole leghe. Ci è stato detto che sarà fatto, l’auspicio è che ci sia una centralità da parte di tutte le leghe, se questo non dovesse avvenire sarà la Federazione a farsene carico”.