Mls, è guerra con l’associazione calciatori: chiesta la rinegoziazione del contratto collettivo

Il calcio statunitense fa i conti col Covid-19 e a farne le spese potrebbero essere i calciatori. La Mls ha comunicato la propria intenzione di far valere la clausola di forza maggiore per annullare il precedente accordo sul contratto collettivo, chiedendo così di rinegoziare un’intesa con l’associazione dei giocatori, che non ha affatto preso bene tale decisione. Una scelta tutt’altro che imprevedibile, da parte dei vertici del calcio made in Usa, che hanno trenta giorni di tempo per modificare il contratto. Qualora non dovesse trovarsi un punto di incontro, l’accordo verrebbe annullato.

Lo scorso 6 febbraio, ben prima che la pandemia di Covid-19 toccasse il suolo statunitense, la Mls e i giocatori avevano annunciato l’intesa per un nuovo contratto collettivo della durata di quattro anni. L’aumento dei contagi da Coronavirus e le conseguenti misure di sicurezza adottate anche negli Stati Uniti, però, hanno costretto la lega calcistica a fronteggiare tutta una serie di mancati ricavi e di costi per sostenere la stagione nella “bolla” allestita a Orlando. Il torneo disputatosi a Disneyworld si è concluso con la vittoria del Columbus Crew, ma anche con l’esclusione di Nashville e Dallas per i numerosi casi di Covid-19 riscontrati nonostante l’isolamento.

A due settimane dal termine del torneo (denominato Mls is back), la lega ha informato l’associazione dei calciatori la propria intenzione di esercitare la clausola di forza maggiore per modificare il contratto collettivo siglato dieci mesi fa. Il commissioner Mark Abbott, in un’intervista rilasciata a Espn, ha specificato come “l’impatto del Covid-19 e le restrizioni sul pubblico negli eventi sportivi continueranno nel 2021”, motivo per cui la Mls ritiene opportuno rinegoziare l’accordo. “Riconosciamo l’impatto che la pandemia ha avuto sui nostri giocatori – prosegue Abbott – e apprezziamo i loro sforzi per far ripartire e completare la stagione 2020, ma come altre leghe negli Usa e in Canada, la Mls ha bisogno di indirizzare le prossime sfide causate dalla pandemia e porterà avanti in buona fede le discussioni con i nostri giocatori riguardo ai modi per gestire le significanti questioni economiche che stiamo affrontando”.

L’associazione dei calciatori, a seguito della decisione presa dalla Mls, ha espresso il proprio disappunto: “A meno di una settimana da quando i giocatori hanno completato la stagione più impegnativa nella storia della Mls, la lega ha notificato alla Major League Soccer Players Association che intende avvalersi della clausola di forza maggiore nel contratto collettivo. Questa azione mette in moto un processo che potrebbe risultare, da parte della lega e dei proprietari, nell’abbandono dell’accordo esistente e degli impegni presi con i giocatori per la seconda volta in meno di nove mesi. Ciò arriva prima di ogni negoziazione e in un momento in cui molti giocaotri stanno passando un po’ di tempo con i loro cari per la prima volta in quasi un anno. Dopo una stagione di estremo sacrificio, rischio incommensurabile per la salute e un notevole sforzo di tutta la lega per tornare a giocare, questa azione stonata della lega scredita i precedenti sacrifici fatti dai giocatori e le enormi sfide che hanno superato nel 2020”.