Suning conferma “il proprio impegno per il supporto finanziario” dell’Inter, “con o senza ulteriore sostegno esterno”, ma ammette di essere alla ricerca di nuovi soci. “È anche ragionevole e prudente guardare fuori – si legge nella relazione semestrale di Inter Media and Communication -. Suning ha nominato consulenti chiave in Asia per lavorare con loro alla ricerca di partner adatti, che sia con un’iniezione di capitale o altro. I colloqui con potenziali partner strategici, in questo senso, stanno procedendo”. Un futuro che dunque, per l’Inter, potrebbe vedere nuovi soggetti al fianco (o al posto) di Suning, che nel frattempo sta valutando la cessione dell’altro club calcistico di sua proprietà (i cinesi del Jiangsu). Intanto, per quanto riguarda l’area sponsor e media, l’Inter registra un aumento dei ricavi nel primo semestre dell’esercizio 2020/21, rispetto allo stesso periodo nell’anno passato. Un aumento dovuto soprattutto allo “spostamento” degli introiti televisivi facenti riferimento alla stagione 2019/20, per le partite disputate dopo il 30 giugno a causa della pandemia. Nel dettaglio, gli 8,1 milioni dei diritti tv nazionali e i 19,4 milioni del market pool Uefa relativi alla passata stagione compensano la differenza di 27,9 milioni tra i ricavi media del semestre chiuso al 31 dicembre 2019 e quelli attuali.
Negli ultimi sei mesi del 2020, Inter Media and Communication supera la soglia dei duecento milioni, con entrate rettificate pari a 202,3 milioni di euro (+25,7% rispetto al periodo giugno-dicembre 2019). Dalle sponsorizzazioni arrivano 52,2 milioni di euro (contro i 38,3 del primo semestre 2019/20), così suddivisi: 24, 8 milioni da sponsor tecnici e di maglia (raddoppiati nel giro di un anno), 9,3 milioni da sponsor europei e globali, 18,1 milioni dalla cessione di naming rights e dagli accordi regionali. Pressoché invariati i ricavi media da fonte diretta (da 7,9 a 8 milioni di euro), mentre gli altri ricavi si riducono a circa 700 mila euro, per un totale di 60,8 milioni di proventi “diretti”. A questi vanno aggiunti i diritti tv per le partite di Serie A (80,6 milioni) e quelli relativi alla partecipazione alle competizioni Uefa (60,8 milioni), in entrambi i casi in netto aumento rispetto al primo semestre del precedente esercizio. In totale, si arriva a 202,3 milioni di ricavi negli ultimi sei mesi del 2020.
La disponibilità liquida a copertura del debito è aumentata del 10,8% ed è pari a 176,9 milioni di euro per il semestre in questione. Una somma che risente, in negativo, dei mancati introiti relativi alle sponsorizzazioni internazionali, ovvero dall’Asia. Nel semestre concluso il 31 dicembre 2020, infatti, sono stati raccolti 18 milioni di euro, contro i 40,6 milioni dei primi sei mesi del precedente esercizio. In totale, i crediti vantati dall’Inter su questo fronte sono pari a 55,7 milioni di euro: 12,8 milioni sulla raccolta del 2019, 26 milioni sulla raccolta del 2020 e 16,9 milioni su quella relativa all’esercizio attualmente in corso. Già qui si denota un primo impatto della pandemia di Covid-19. Questa situazione ha inciso sul flusso di cassa in entrata, per quanto abbia registrato un aumento nel periodo giugno-dicembre 2020.
Una parte dei prestiti che Suning aveva concesso all’Inter, infine, è stata convertita in capitale. “Nel semestre chiuso al 31 dicembre 2020 – si legge nella relazione – un importo di 30 milioni di euro è stato convertito in capitale, lasciando un importo rimanente di 102,2 milioni (inclusi interessi maturati di 15,1 milioni). Un’ulteriore conversione in capitale per 25 milioni di euro è stata fatta nel mese di gennaio 2021”.