Superlega, inizia la fuga: le inglesi annunciano il ritiro dal progetto

Il progetto Superlega scricchiola pesantemente a ventiquattro ore dal suo annuncio. Dopo le reazioni di Fifa, Uefa, calciatori e leghe, è arrivata la protesta concreta da parte dei tifosi, specialmente in Inghilterra. Striscioni da parte dei sostenitori del Manchester City, addirittura alcuni tifosi del Chelsea si sono presentati a Stamford Bridge prima della partita pareggiata contro il Brighton bloccando per qualche minuto l’ingresso del pullman. E non è un caso se le prime società a ritirarsi dal progetto sono proprio le inglesi, che nella notte hanno ufficializzato la decisione di non prendere parte alla Superlega.

La prima è stata il Manchester City, con uno stringato comunicato sul proprio sito ufficiale: “Il Manchester City Football Club può confermare che ha formalmente attivato le procedure per ritirarsi dal gruppo che sta sviluppando i progetti per una Super Lega Europea”. Qualche ora prima, sull’altra sponda di Manchester, lo United annunciava le dimissioni del vice presidente Ed Woodward entro il 2021, senza però citare la Superlega come causa del suo addio: “Gli ultimi 16 mesi hanno portato così tante sfide uniche e il lavoro del club nella comunità e in tutto il mondo durante la pandemia di Covid-19 è stato eroico. L’impatto finanziario sui club calcistici è stato pesante, ma lo United è stato uno dei più robusti e resilienti nell’affrontare pressioni finanziarie straordinarie”.

L’ufficialità del ritiro del Manchester United è arrivata circa un’ora dopo: “Abbiamo ascoltato attentamente le reazioni dei nostri tifosi, del governo inglese e di altri azionisti chiave. Restiamo impegnati a lavorare con gli altri in tutta la comunità calcistica per portare avanti soluzioni sostenibili per le sfide a lungo termine che affronteremo”. Stesse parole, più o meno, utilizzate dal Liverpool, i cui giocatori si erano già espressi in blocco tramite i propri canali social contro il progetto della Superlega. Per il Tottenham, ha preso parola il presidente David Levy: “Ci rammarichiamo per l’ansia e la delusione causata dalla proposta della Superlega. Abbiamo ritenuto importante che il nostro club partecipasse allo sviluppo di una possibile nuova struttura che cercasse di garantire meglio il fair play finanziario e la sostenibilità finanziaria, fornendo al contempo un supporto significativamente maggiore per la piramide calcistica più ampia. Crediamo che non dovremmo mai stare fermi e che lo sport dovrebbe rivedere costantemente le competizioni e la governance per garantire che il gioco amato da tutti continui ad evolversi ed entusiasmare i tifosi di tutto il mondo. Vorremmo ringraziare tutti quei sostenitori che hanno presentato le loro opinioni”.

Il Chelsea, pur senza un comunicato ufficiale, è stato tra i primi a muoversi per rivalutare la propria presenza nella Superlega. L’Arsenal, infine, ha pubblicato una lettera aperta ai propri tifosi: “Gli ultimi giorni ci hanno mostrato ancora la profondità del sentimento che tutti i tifosi nel mondo hanno per questo grande club e per il gioco che amiamo. Non abbiamo bisogno di ricordarlo, ma la risposta dai nostri tifosi negli ultimi giorni ci ha dato tempo per ulteriori riflessioni e pensieri profondi. Non è mai stata nostra intenzione causare una tale angoscia, comunque quando è arrivato l’invito ad unirci alla Superlega, pur sapendo che non ci fossero garanzie, non volevamo essere lasciati dietro per assicurare di proteggere l’Arsenal e il suo futuro. Il risultato di aver ascoltato voi e l’intera comunità calcistica è il ritiro dalla proposta Superlega. Abbiamo commesso un errore e ci scusiamo per ciò. Sappiamo che ci vorrà tempo per recuperare la vostra fiducia in ciò che stiamo provando a raggiungere qui all’Arsenal, ma fateci chiarire che la decisione di essere parte della Superlega è stata guidata dal nostro desiderio di proteggere l’Arsenal, il club che amate, e per sostenere il gioco che amate attraverso una maggiore solidarietà e stabilità finanziaria. Il sistema deve essere aggiustato. Dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni che proteggano il futuro del gioco. Sappiamo che tutto questo è stato estremamente inquietante al termine di quello che è stato un anno incredibilmente difficile per tutti noi. Il nostro obiettivo è sempre quello di prendere le giuste decisioni per questo grande club, di proteggerlo per il futuro e di portarci avanti. Non abbiamo preso la decisione giusta qui, e lo accettiamo pienamente. Vi abbiamo ascoltato”.