Olympique Lione, tra Covid e Mediapro mancati ricavi per 135 milioni

La pandemia ha privato l’Olympique Lione di 135 milioni di ricavi. È questa la stima effettuata dal club francese nell’ultima trimestrale, che ha evidenziato ancora una volta gli effetti del Covid-19 sui conti del club francese. Nei nove mesi che vanno dal 30 giugno 2020 al 31 marzo 2021, il Lione ha registrato ricavi pari a 150 milioni di euro, il 44% in meno rispetto all’esercizio precedente, quando nello stesso periodo in esame non erano appena entrate in vigore le misure restrittive per contrastare l’emergenza sanitaria (con l’ultima gara di campionato disputata l’8 marzo, prima della sospensione della Ligue 1). La chiusura del Groupama Stadium al pubblico e i problemi sorti sul fronte televisivo con Mediapro hanno causato un ribasso dei proventi nel periodo di 115,7 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi della stagione precedente, quando i transalpini chiusero il terzo trimestre con ricavi pari a 265,7 milioni. In quel caso, il Lione dovette rinunciare alle entrate derivanti da due partite casalinghe di campionato e al percorso fatto in Champions League, che li ha visti eliminare la Juventus agli ottavi di finale e il Manchester City ai quarti, venendo eliminato in semifinale dal Bayern Monaco.

Sul fronte della biglietteria, i ricavi si sono azzerati per quanto riguarda le competizioni europee, dato che il Lione non si è qualificato né in Champions League, né in Europa League, ma anche gli introiti domestici si sono drasticamente ridotti: da 23,2 a 1,8 milioni di euro, un tracollo del 92%. Fuori dai tornei Uefa, il Lione ha chiaramente visto crollare anche i ricavi media pari a 60,7 milioni (contro i 99,5 milioni dello stesso periodo nel 2019/20). Una cifra che sarebbe stata inferiore senza i 26,9 milioni relativi alla partecipazione alla Champions League della passata stagione, per le partite disputate oltre la fine dell’esercizio passato. I proventi televisivi domestici, invece, sono aumentati del 10% (da 30,7 a 33,8 milioni) nonostante l’inadempimento di Mediapro, che avrebbe portato ad un ammanco da 18 milioni stando a quanto stimato dal club. Pressoché invariati i ricavi da sponsor e pubblicità (22,8 milioni contro i 22,7 milioni di un anno fa), mentre per quanto riguarda brand e merchandising si passa da 11,3 a 9,5 milioni di euro. Azzerati, o quasi, i ricavi dagli eventi, pari a circa 400 mila euro (contro i 6,5 milioni dei primi nove mesi dello scorso esercizio).

Il player trading permette al Lione di portarsi oltre la soglia dei 100 milioni di ricavi nel periodo in esame, per quanto i proventi dalle cessioni dei calciatori si siano ridotti del 39,5%. In totale, il club ha ottenuto 54,8 milioni dal mercato. Nel dettaglio: 15,9 milioni per la cessione di Traoré all’Aston Villa, 12 milioni per Terrier al Rennes, 7 milioni per Gouiri al Nizza, 4 milioni per Solet al Salisburgo, 3 milioni per Tete al Fulham, 2 milioni per Marçal al Wolverhampton e ulteriori 7,2 milioni di bonus su trasferimenti precedenti. Nella sessione invernale del 2021, il Lione non ha effettuato cessioni. cercando di mantenere competitiva la squadra allenata da Rudi Garcia per tentare l’inserimento nella corsa alla Ligue 1. Una corsa che, a due giornate dal termine, appare ormai segnata (il Lilla capolista è a +6), ma almeno il ritorno in Europa è garantito: l’OL è aritmeticamente quarto e il terzo posto, che varrebbe l’accesso ai preliminari di Champions League, dista un solo punto.

Per la chiusura dell’esercizio, l’Olympique Lione prevede pesanti perdite, motivo per cui il gruppo «sta portando avanti il suo programma di riduzione di quante più spese e costi fissi possibili». Tra questi, quelli relativi agli stipendi dei tesserati, per i quali è stato proposto di convertire parte degli ingaggi (tra il 5 e il 25%, a seconda di quando verranno riaperti gli stadi) con azioni di OL Groupe, per quanto riguarda le mensilità di febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno. Un mese fa, il gruppo ha reso noto di essere ancora in trattativa con i propri tesserati, indicando un possibile impatto di tale misura tra un minimo di 700 mila euro e un massimo di 6,5 milioni considerando anche il pagamento in azioni dei possibili bonus previsti per le prestazioni sportive.