Il Manchester United ha annunciato la vendita di 9,5 milioni di azioni ordinarie di Classe A da parte di Kevin ed Edward Glazer. Dalla vendita, il club inglese non otterrà alcun ricavo. La chiusura dell’offerta è in programma entro venerdì ed è soggetta alle consuete condizioni di chiusura. Le azioni in questione sono quotate alla Borsa di New York e il solo sottoscrittore di questa offerta è BofA Securities. Il valore delle azioni offerte supera i 137 milioni di sterline, pari al cambio a oltre 160 milioni di euro.
A marzo, il club aveva annunciato l’intenzione da parte del co-presidente Avram Glazer di mettere in vendita circa 5 milioni di azioni di classe A, ovvero tutte quelle a sua disposizione, mantenendo però il controllo delle azioni di classe B. A settembre, invece, Ariel Investments ha rilevato il 13,8% delle azioni del Manchester United, riducendo il potere di voto della famiglia Glazer dal 78% al 74,9%. Le azioni acquistate da Ariel Investments, essendo di classe A, non garantiscono di fatto granché in termini di voti: rispetto all’attuale proprietà del Manchester United, infatti, non raggiunge nemmeno l’1%.
Anche in questo caso, dunque, l’operazione non rappresenta al momento un passo verso l’addio dei Glazer, da tempo contestati dalla tifoseria e finiti ancor di più nel mirino dei sostenitori per l’iniziale partecipazione del club al progetto della Superlega. Pochi mesi dopo il dietrofront dal progetto con le altre big inglesi, il Manchester United ha avviato le consultazioni per la creazione di un Fan Advisory Board e di un Fan Share Scheme, mettendo a disposizione dei tifosi anche le quote del club, in modo da avere una rappresentanza dei sostenitori all’interno della società.
Poche settimane fa, inoltre, il Manchester United ha reso noti i risultati relativi all’esercizio 2020/21, chiuso con perdite nette per 107,9 milioni di euro e ricavi in calo del 2,9%, pari a 578,3 milioni di euro. Effetto della pandemia di Covid-19, ma anche dell’aumento dell’aliquota dell’imposta sulle società dal 19% al 25%, di fatto effettivo dall’aprile del 2023, ma che stando a quanto comunicato dal club è stato sostanzialmente adottato sin da subito comportando un addebito pari a 11,2 milioni di sterline (poco più di 13 milioni di euro) per imposte differite non monetarie.