Derby di Manchester, il City supera lo United con 682 milioni di ricavi

Un sorpasso storico: il Manchester City, nella stagione 2020/21, ha chiuso con ricavi maggiori rispetto al Manchester United. I Citizens hanno visto il proprio fatturato aumentare del 19%, raggiungendo quota 569,8 milioni di sterline (pari a 682,5 milioni di euro). I concittadini dello United, invece, hanno faticato ad assorbire gli effetti della pandemia da Covid-19, chiudendo l’esercizio sotto la soglia del mezzo miliardo di sterline per la prima volta nell’ultimo quinquennio. Dopo anni in cui, sul campo, il sorpasso è sotto gli occhi di tutti, per il club controllato dal City Football Group dello sceicco Mansour è arrivato il momento di mettere la freccia sui rivali cittadini anche in termini economici. Un balzo in avanti non indifferente per i campioni d’Inghilterra in carica, nonché finalisti della scorsa Champions League, dato che in passato avevano superato la soglia dei 500 milioni di sterline di ricavi solo in due occasioni (2018 e 2019), frenando lo scorso anno come parecchi altri club in tutta Europa.

In un’annata fortemente condizionata dalle limitazioni per gli ingressi negli stadi (la biglietteria ha portato solo 732 mila sterline nelle casse del City), la differenza la fanno i ricavi da competizioni Uefa. Nella stagione 2020/21, infatti il Manchester City ha raggiunto la finale di Champions League per la prima volta nella propria storia, perdendo contro il Chelsea. La cavalcata della squadra di Guardiola ha portato in dote quasi 115 milioni di sterline (137,5 milioni di euro) contro i 67,3 milioni della stagione precedente. Aumenta anche la fetta di diritti televisivi, pari a 182,7 milioni di sterline (poco meno di 219 milioni di euro). Per quanto riguarda gli altri ricavi commerciali, legati al merchandising, allo sfruttamento del brand, alle sponsorizzazioni e ad attività collaterali (eventi, concerti e conferenze), il club inglese registra ricavi per 271,6 milioni di sterline (al cambio, 325,5 milioni di euro). L’esercizio si chiude con un utile di 2,4 milioni di sterline.

«Il successo della nostra prima squadra – ha dichiarato il presidente Khaldoon Al Mubaarak – è la nostra storia di oggi. La nostra storia di domani sarà scritta dalla prossima generazione, che ha fatto la storia quest’anno con l’Elite Development Squad e l’Under 18 che hanno vinto i loro rispettivi campionati, il che significa che il Manchester City detiene i titoli in tutti i tre livelli del calcio maschile. La visione dello sceicco Mansour, avviata nel 2008, è la realtà che stiamo vivendo tredici anni dopo: siamo un’organizzazione sostenibile e socialmente responsabile, che trova e sviluppa talenti e compete per la vittoria dei trofei sia a livello nazionale che europeo».

Poche righe, infine, sono dedicate alla partecipazione – poi ritirata – al progetto della Superlega: «Nel corso dell’esercizio chiuse il 30 giugno 2021, il club ha annunciato l’intenzione di partecipare e il susseguente ritiro dalla European Super League. È stato raggiunto un accordo con la Uefa, che include una donazione una tantum e una riduzione dei ricavi generati in ambito Uefa nella stagione 2023-24 del 5%. Un ulteriore accordo è stato raggiunto con la Premier League e la FA, che sarà reinvestito in buone cause calcistiche. Il 27 settembre 2021, la Uefa ha annunciato che i pagamenti riguardanti l’accordo sarebbero stati sospesi in quanto sono in corso procedimenti. Nel capitolo relativo alle immobilizzazioni, viene riportato un impegno per un investimento da 2 milioni di euro nella società organizzatrice della Superlega, ma «tale valore è stato interamente svalutato nel corso dell’esercizio e pertanto il valore netto contabile è pari a zero».