Un accordo storico sulla parità salariale. Il calcio statunitense accoglie la notizia dell’intesa raggiunta da US Soccer e dalle giocatrici della nazionale femminile di calcio degli USA, in merito alle richieste di parità retributiva in sospeso da marzo 2019, da quando è stato avviato a tal proposito un contenzioso. Alla fine, le due parti hanno raggiunto un accordo transattivo che prevede un pagamento di 22 milioni di dollari (pari a poco meno di 20 milioni di euro) più ulteriori 2 milioni da stanziare per un fondo di fine carriera. In totale, dunque, un accordo da 24 milioni di dollari (21,2 milioni di euro) per garantire pari trattamento agli uomini e alle donne della nazionale di calcio degli Stati Uniti.
«Siamo lieti – si legge in un comunicato congiunto – di annunciare che, in subordine alla negoziazione di un nuovo contratto collettivo, avremo risolto la nostra lunga disputa sulla parità retributiva e saremo orgogliosi di stare insieme in un impegno condiviso per promuovere l’uguaglianza nel calcio. Arrivare a questo giorno non è stato facile. Le giocatrici della squadra nazionale femminile degli Stati Uniti hanno ottenuto un successo senza precedenti mentre lavoravano per ottenere la parità di retribuzione per se stesse e per le future atlete. Oggi riconosciamo l’eredità dei passati leader dell’USWNT che hanno contribuito a rendere possibile questo giorno, così come tutte le donne e le ragazze che seguiranno. Insieme, dedichiamo loro questo momento. Non vediamo l’ora di continuare a lavorare insieme per far crescere il calcio femminile e promuovere opportunità per ragazze e donne negli Stati Uniti e in tutto il mondo».
La lunga battaglia delle calciatrici statunitensi parte dal 2016, quando alcune delle giocatrici di punta della nazionale a stelle e strisce (Carli Lloyd, Hope Solo, Alex Morgan, Becky Sauerbrunn e Megan Rapinoe) si rivolsero alla Equal Employment Opportunity Commission. Tre anni dopo, le calciatrici della nazionale hanno intentato una causa contro la federazione per discriminazione di genere. Nel 2022, è arrivato l’accordo che porterà ad un nuovo contratto collettivo, per il quale bisognerà ancora attendere. I proventi generati dalla partecipazione della nazionale maschile alle competizioni Fifa e Concacaf (Mondiale e Gold Cup) verranno in questo modo suddivisi anche alla squadra femminile.
Sul campo, la nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti è la più titolata al mondo: è stata campione del mondo nel 1991, 1999, 2015 e 2019, ha vinto quattro edizioni delle Olimpiadi (1996, 2004, 2008 e 2012) oltre a dieci Algarve Cup e otto Concacaf Women’s Championship. Nel corso dell’ultimo decennio, con il progressivo miglioramento della nazionale maschile al di fuori dei confini americani e con un maggiore appeal da parte “soccer” nei confronti del pubblico statunitense, il dibattito sul riconoscimento di pari compensi tra calciatori e calciatrici ha preso sempre più piede, fino all’accordo delle ultime ore. Un accordo da ratificare, con un contratto collettivo che porrà uomini e donne a pari livello per quanto riguarda la retribuzione nel calcio made in USA.