In Premier League, il Leeds è uno dei due club (insieme allo Sheffield United) ad aver chiuso in attivo i conti del 2021. Il club, controllato al 56% dalla Aser Ventures dell’italiano Radrizzani, ha registrato un utile ante imposte di 25,9 milioni di sterline (31 milioni di euro), nonché un utile operativo di 5,5 milioni di sterline (poco meno di 6,6 milioni di euro), con un evidente miglioramento rispetto alle perdite dell’esercizio precedente, che si sono attestate a 64,6 milioni di sterline. Il Leeds, attualmente sedicesimo nella massima serie inglese, ha avuto nel periodo dal 1° agosto 2020 al 30 giugno 2021 ricavi complessivi per 171 milioni di sterline, ovvero meno di 275 milioni di euro. Merito, in larga parte, dell’effetto benefico dato dal ritorno in Premier League dopo sedici anni di assenza dall’elite del calcio d’Oltremanica.
La maggior parte dei ricavi, proprio a seguito della promozione in Premier League, arriva dalla distribuzione centralizzata dei ricavi. Il ritorno al top del calcio inglese ha portato nelle casse del Leeds circa 110,8 milioni di sterline (132,7 milioni di euro) su una differenza di quasi 117 milioni tra il fatturato del 2020 in Championship e quello del 2021. Gli accordi televisivi, da aggiungere chiaramente alla suddivisione dei ricavi della Premier, sono valsi al club (una cui quota è detenuta dai San Francisco 49ers, franchigia della Nfl) 22 milioni di sterline, pari a 26,3 milioni di euro. In aumento anche i ricavi da merchandising (da 15,4 a 20,4 milioni di sterline, al cambio 24,4 milioni di euro), mentre per i ricavi commerciali la differenza è minima (da 14,4 a 15 milioni di sterline, pari a 18 milioni di euro). Il botteghino, nella passata stagione, è valso solo 1,9 milioni di sterline, ovvero 2,3 milioni di euro.
Il passaggio dalla seconda serie alla Premier League ha avuto come effetto anche un aumento dei costi, specie per quanto riguarda il personale sportivo: da stipendi per 70,2 milioni di sterline si è arrivati a sfiorare i 96 milioni (in euro, 114,9 milioni) per un totale di costi del personale pari a 108,3 milioni di sterline (129,6 milioni di euro). La stima dei proventi persi a causa del Covid-19 e delle misure adottate per il contenimento della pandemia è di 22,8 milioni di sterline (27,3 milioni di euro), da aggiungere agli 8,5 milioni di sterline (10,2 milioni di euro) del 2020, il che renderebbe l’impatto pandemico pari a circa 37,5 milioni di euro, dovuto direttamente alla chiusura dello stadio e dei centri per le conferenze.
«Da una prospettiva commerciale – si legge nel report firmato dal Ceo Angus Kinnear – sono stati annunciati accordi di sponsorizzazione da record con Adidas, SBOTOP, JD SPort e Hisense. Il club ha collaborato nuovamente con Neo Studios e Amazon per rilasciare una seconda serie del popolare documentario “Take Us Home: Leeds United” che ha costruito il profilo globale del club. Questo crescente appeal internazionale si è riflesso sui media digitali, con una crescita del engagement sui social media più veloce di qualunque altro club calcistico al mondo. I tifosi non sono stati in grado di assistere alle partite a causa della pandemia, il che ha prodotto significanti perdite nei ricavi dalla biglietteria, dalle concessioni e dall’hospitality, così come ha avuto un impatto avverso su altri eventi nello stadio. Il club ha sfruttato la promozione per investire diversi milioni su Elland Road per assicurarsi che il campo fosse portato agli standard della Premier League».