A pochi mesi dal Mondiale, si alza un polverone all’interno della nazionale del Canada, qualificatasi a Qatar 2022 dopo 36 anni di assenza dall’unica presenza nel massimo torneo per nazionali. I giocatori hanno annunciato un vero e proprio boicottaggio, chiedendo alla Federazione di rivedere gli accordi sui premi e sulla ripartizione dei ricavi, oltre che un equo compenso per la squadra femminile. Intanto, il test in programma ieri contro Panama, è stato annullato e la stessa Canada Soccer si è riservata di comunicare agli spettatori le modalità per il rimborso dei biglietti, a riprova di come non si siano trovati accordi con i giocatori per revocare lo sciopero. Potrebbe non essere l’unico, dato che giovedì è in programma a Vancouver la sfida di Concacaf Nations League tra Canada e Curaçao.
«Speravamo che qualificare questa squadra al Mondiale avrebbe portato un livello di rispetto e opportunità finanziarie che avrebbero potuto aumentare gli standard e le opportunità per la prossima generazione di giocatori nel nostro paese e cambiare per sempre la traiettoria del calcio in Canada», si legge in una lettera dei giocatori, rivolta ai vertici federali e a tutto il Canada. «Nonostante il successo senza precedenti – proseguono – sia della nazionale femminile che maschile nel 2021/22, non abbiamo visto cambiamenti. Dov’è il progresso? Dove sono i soldi? Abbiamo recentemente appreso che nel 2018 Canada Soccer ha firmato un accordo con Canadian Soccer Business che ha completamente compromesso la propria capacità di sfruttare il successo sul campo delle nostre squadre nazionali senior. Per avere qualche possibilità di creare un cambiamento sostanziale e duraturo per tutti i programmi di Canada Soccer, abbiamo bisogno che i termini di questo accordo siano divulgati e corretti. Vogliamo sapere chi ha firmato questo accordo che ha ammanettato la nostra associazione. Perché Canada Soccer ha rinunciato all’autonomia della più grande opportunità per far crescere il nostro programma negli anni?».
I calciatori, poi, si soffermano sulle trattative per i premi da riconoscere in seguito alla qualificazione al Mondiale: «A marzo abbiamo avviato delle trattative contrattuali con Canada Soccer. A causa del ritardo del processo e delle ferie da parte dei dirigenti, il processo di negoziazione è stato inutilmente prolungato. Canada Soccer ha aspettato fino alla sera del 2 giugno per presentare un’offerta arcaica e il segretario generale e presidente dell’associazione si sono resi disponibili per la prima volta a connettersi con i giocatori solo il 4 giugno alle 16:00. Per questi motivi, abbiamo deciso a malincuore di non giocare la nostra partita di oggi contro il Panama. È ora di prendere posizione per il futuro del calcio in Canada».
L’elenco delle richieste è il seguente: «Trasparenza e revisione del Canadian Soccer Business Agreement; un team dirigenziale in grado di ottimizzare questo momento e generare entrate dalle sponsorizzazioni, che dovrebbero essere utilizzate per portare avanti il gioco a tutti i livelli negli anni a venire; una struttura equa con la nostra squadra nazionale femminile; compensazioni per il Mondiale incluso il 40% del premio in denaro e un pacchetto completo per amici e familiari; più ex giocatori della squadra maschile, femminile e paralimpica integrati in posizioni di leadership all’interno del Canada Soccer Board & Organization». Intanto, l’amichevole con Panama è saltata e il match con Curaçao è a rischio. Con un Mondiale in programma tra meno di sei mesi.