Nei 12 anni che hanno preceduto l’impatto del Covid-19, il calcio professionistico italiano ha prodotto un ‘rosso’ aggregato pari a circa 4,1 miliardi di euro. È quanto emerge dalla 12ª edizione del ReportCalcio, il documento sviluppato dal Centro Studi FIGC in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia (PricewaterhouseCoopers). Quasi un milione di perdite al giorno, in pratica. In particolare, il fatturato aggregato dei club di Serie A, B e C ha raggiunto nel pre Covid-19 i quasi 3,9 miliardi di euro, con un aumento di 1,5 miliardi rispetto a 12 anni prima, ma quasi il 90% della crescita dei ricavi tra il 2007-2008 e il 2018-2019 è stata utilizzata per coprire l’aumento degli stipendi e degli ammortamenti/svalutazioni. La sola Serie A, invece, nella stagione 2020-2021 ha superato il miliardo di perdite, con un risultato negativo pari a 1.002,5 milioni di euro.
L’impatto del Covid-19 è stato comunque evidente, in particolare per quanto riguarda i ricavi da ingresso stadio (quasi azzerati nel 2020-2021, rispetto ai 341 milioni di euro del 2018-2019). Tra il 2018-2019 e il 2020-2021, il numero complessivo di spettatori presenti negli stadi italiani per competizioni di alto livello (calcio professionistico e Rappresentative Nazionali) è passato da 16,1 milioni ad appena 148.248, mentre gli spettatori potenziali persi nel solo calcio professionistico nelle 2 stagioni con impatto Covid-19 (19-20 e 20-21) ammontano a 23,1 milioni, con un impatto in termini di ricavi potenziali da ticketing non realizzati pari a 513,3 milioni di euro.
Dai dati del nuovo ReportCalcio emerge la necessità di avviare un importante processo di rinnovamento dell’impiantistica sportiva. L’età media di inaugurazione degli impianti passa dai 62 anni di Serie A e B ai 64 della Serie C. Solo nel 12% degli stadi della prima serie professionistica vengono utilizzati impianti con fonti rinnovabili di energia, e appena il 7% degli impianti del calcio professionistico italiano non risulta di proprietà pubblica. Riferendosi ai 12 progetti di realizzazione di nuovi stadi di calcio attualmente in fase di pianificazione e/o di effettiva realizzazione (a cui negli ultimi giorni si è aggiunto anche quello relativo alla Roma), si stima che, laddove finalizzati, questi interventi potranno comportare un investimento complessivo pari a 1,9 miliardi di euro, con un impatto positivo in termini di aumento dell’affluenza degli spettatori agli stadi (+2,7 milioni) e ricavi da ticketing (+176,8 milioni di euro), nonché in termini occupazionali (con la creazione di quasi 10.000 posti di lavoro).
“I numeri del ReportCalcio – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – confermano la necessità di avviare un programma di sviluppo sostenibile che parta dalla responsabilità e dalla credibilità: l’urgenza non più rinviabile riguarda la messa in sicurezza del calcio professionistico sotto il punto di vista economico-finanziario, poi servono investimenti nei settori giovanili e nelle infrastrutture, assieme all’aumento del numero dei selezionabili per le Nazionali azzurre. Sono queste le priorità su cui si sta concentrando l’iniziativa della Federazione e su cui intendo coinvolgere le componenti federali per trovare le soluzioni più condivise possibili. ReportCalcio è un contributo alla ricerca e alla trasparenza, nasce come spunto di riflessione per l’intero movimento per intercettare alcune dinamiche e alcuni trend negativi su cui lavorare. Oggi invece suona come un monito, perché alla situazione strutturalmente critica prima del Covid si è aggiunta la carenza di liquidità generata dalla pandemia, non possiamo più rinviare una presa d’atto collettiva su dati onestamente impietosi, dobbiamo lavorare per un risanamento generale e una diversa gestione dei nostri Club”.
“L’effetto principale della pandemia sul calcio professionistico italiano – afferma Federico Mussi, Partner Deals PwC Italia – è stato enfatizzare le fragilità di un sistema convalescente da lunga data. Nei 12 anni precedenti ha registrato perdite aggregate pari a circa 4,1 miliardi di euro ed una situazione finanziaria in passivo per oltre 5 miliardi di euro, con indici di liquidità in progressivo peggioramento. Ad oggi le azioni, seppur tempestive, introdotte dai vari stakeholders e rinforzate dal percorso di trasparenza FIGC, risultano ancora insufficienti. Il Sistema Calcio deve adottare, in tempi rapidi, misure volte a mettere in sicurezza il settore che, nonostante le difficoltà, continua ad attirare capitali ed investitori internazionali, a conferma che ha indubbiamente un valore ancora non riflesso nelle risultanze economiche, patrimoniali e finanziarie. Le azioni da implementare dovranno far emergere questo valore inespresso attraverso il contributo di tutti gli attori coinvolti, Istituzioni, FIGC, Lega e Club. Tra le più urgenti, contenute nel piano strategico presentato da FIGC: l’introduzione di modelli e strumenti di sostenibilità economica e finanziaria che promuovano tetti di spesa in linea con la propria capacità di generare flussi di cassa (allineandosi alle analoghe misure studiate dall’UEFA), lo sviluppo infrastrutturale, gli investimenti nei settori giovanili, le opportunità da cogliere offerte dalla digital transformation e dalle strategie di marketing e comunicazione per allargare gli orizzonti e valorizzare le grandi opportunità di crescita”.